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Si ringrazia Nardi per la vignetta .

Tratto da :Onda Lucana by Ivan Larotonda

Alla radice (versione integrale)

Ciò che segue potrebbe essere giudicato come retorica populista di semianalfabeti, ignoranti afflitti da sindromi ricorrenti di complottismo… e ancora: delirio di frustrati internauti dediti all’onanismo, nullafacenti o bamboccioni perditempo… e via con la sequela di insulti di tal genere provenienti da quelli che hanno sempre ragione. Per chi non avesse ancora capito, mi riferisco a coloro che, magnifici accademici, esperti economisti del mondo libero global e che, pur continuando a non azzeccarne una, vanno in giro a divulgare la verità rivelata del “tutto senza frontiere” e della crescita continua. Ma, dato che simili fesserie, dogmi incrollabili per codesti, attraggono sempre meno persone, avvertono la necessità di avvalorarle tramite figure messianiche in grado di guidarle in questa difficile guerra al populismo. Ecco perché si recarono a Davos a plaudire il cinese Xi Jinping, oppure si sono precipitati in massa ad omaggiare l’Obama milanese perché costui è il giusto, l’ultimo messia di un mondo nuovo in corso di realizzazione, che si presenta ai convegni di questi sapienti accademici dal rigore facile (però da applicare solo allo spendaccione e miserabile parassita popolaccio) si toglie la cravatta e tutti corrono ad imitarlo sbracandosi. L’ex presidente USA (e getta) è diventato come il Bay di Agapur del film di Totò “L’imperatore di Capri”, (in quest’opera cinematografica da rivedere, sempre, il finto Bay lanciava tutte le mode bizzarre: tuffo in acqua vestito, serpente nel cappello e mille altre furfanterie….). Così si presentano gli accademici-imprenditori, e sapienti a vario titolo che giocano a mostrarsi finti casual sempre più facili all’endorsement nei confronti di mammona: in definitiva null’altro che pseudopolitici pret a porter.

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Immagine tratta da Web

E poi parlano male di Ezra Pound, quando invece dovrebbero farlo studiare in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Questa necessaria premessa è utile a introdurre la materia che noi ignoranti proveremo a spiegare nelle righe seguenti e che, in questa sede, abbiamo definito per semplificazione di linguaggio: radice. Specificatamente la radice del cambiamento europeo in atto e che, tanto cara alle illuminate menti delle oligarchie al potere in questo angolo di mondo volutamente chiamato, sempre da loro, occidentale, a noi sempliciotti è sempre sfuggita; almeno fino a pochi anni fa, quando l’informazione pare essere sfuggita al controllo del politicamente corretto. E allora ci chiediamo: Possibile tutta questa libertà improvvisa? Eppure da oltre 200 anni i volti di questi illuminati sono trasfigurati dalla luce della sapienza e della ragione, ne hanno fatto pure un culto nella loro culla geografica, l’ex regno di Francia! Potremmo asserire che, eccessivamente allampanati fino all’accecamento, codesti nostri padroni, che tutto sanno e prevedono, in anticipo sui secoli, non si siano resi conto che la radice del loro mondo pian piano si sarebbe svelata e dunque rivelata anche agli umili con rischi, a questo punto esiziali, per le élite illuminate? Di Satana non bisogna mai sottovalutare gli stratagemmi, e se dunque oggi chiunque può scoprire le radici: origini ed evoluzione di quella creatura pseudopolitica chiamata Unione Europea, è perché crediamo, nella nostra mente semplice, che oramai gli illuminati si sentono così al sicuro del fatto che i giochi siano chiusi, da poter favorire la diffusione pubblica delle loro intenzioni malefiche.E purtroppo sembra, anche a giudicare dalle ultime elezioni “francesi”, che sia una strategia giusta, perché ormai più nessuno ha la forza né la volontà di scrollarsi dal collo il giogo paneuropeo. Non resta che elencare i dati, e non “fakke nius”, di una lenta ma inesorabile marcia, (en marche!) effettuata nel corso degli ultimi due secoli dagli ambienti massonici i quali  hanno in mente, e questa è la radice di tutti i mali, di eliminare i popoli europei e con essi la stessa cultura del continente.Non stiamo qui a riprendere le teorie più ardite riguardo le origini del grande progetto di genocidio europeo, ci limitiamo a ripercorrere le fasi salienti di un processo iniziato nel cosiddetto secolo dei lumi che portò al trionfo delle realtà imprenditoriali a scapito delle antiche feudalità militari e terriere. Quando le élite borghesi riuscirono ad innestarsi negli antichi casati nobiliari; ma le differenze rispetto all’ancien regime si mostrarono da subito sostanziali. I parvenue erano ben lontani dal contentarsi del semplice sussidio che gli garantiva il possesso di un feudo, e che rappresentava l’ordinarietà per tutta l’antica aristocrazia. Questi borghesi puntavano al profitto, al divenire, all’accrescimento delle ricchezze, in linea con una visione del mondo non più circolare, come nell’evo antico, ma puntato a folle velocità verso una sola direzione, il futuro, il progresso. Per il raggiungimento del quale tutto il passato è visto come un fardello più che una ricchezza. In linea con i principi produttivi nuovi, facilitati dalla rivoluzione industriale, i nuovi “nobili” mostrarono da subito la loro pericolosità, Napoleone e i suoi massacri giacobini ne furono solo l’inizio. E tutto sommato il genio corso era ancora un nemico facilmente battibile, quel che è arduo combattere sono le azioni subdole, passate sotto traccia, che scavano come mine sotto le cinte murarie, e purtroppo l’assediato, il mondo tradizionale, se ne rese conto solo quando si aprirono le brecce per via dei crolli. Fu così che le azioni della massoneria continuarono a svolgersi nei palazzi dell’antica nobiltà, occupati nei più svariati modi, ad esempio acquisendo titoli per via matrimoniale, cosa che fece Saint Yves d’Alveydre dopo aver sposato la contessa Keller. Ovviamente il titolo di conte doveva essere sfruttato per far approvare le direttive del nuovo mondo tra le corti europee. Ridotti allo stremo, impauriti e decimati dagli orrori giacobini, i superstiti delle antiche nobiltà pur di sopravvivere accettarono qualsiasi diktat loro imposto. Ebbe così gioco facile il Saint Yves d’Alveydre nel far recepire alla “gente che conta” la necessità, tutta massonica, di un governo mondiale retto da élite di banchieri e tecnici, con addirittura un ruolo primario da affidare al popolo ebraico, guida delle nazioni!

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Immagine tratta da Web.

In questo grande progetto rientrava, come era prevedibile, anche la riduzione del cattolicesimo ad una semplice organizzazione umanitaria attraverso lo svuotamento di tutti i suoi contenuti trascendentali. Fatto curioso è che tra i centri di guida di questo governo tecnico europeo, teorizzato dall’Alveydre, oltre alle comprensibili Londra e Parigi, veniva indicato anche un piccolo borgo di mercanti, Bruxelles; anche dal fatto che, nel secondo dopoguerra, i padri dell’UE l’abbiano eletta a capitale, si comprende la pedissequa, sinistra e inesorabile prosecuzione dei piani degli antichi maestri.Tuttavia eravamo solo agli inizi, perché a seguire queste indicazioni troviamo l’altro conte, l’ormai celebre Richard Coudenove Kalergi. Celebre perché se oggi anche le televisioni ed il mainstream ne parlano è grazie ai social, gestiti da gente etichettata dagli accademici con gli epiteti posti all’inizio di questo articolo. E comunque nessuno ha potuto smentire che tale conte nel suo volume <<Praktischer Idealismus”>>, abbia sintetizzato con le seguenti parole il futuro del continente europeo: “Gli abitanti dei futuri Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale”. In seguito prosegue l’esposizione del suo delirante progetto sul fatto che ciò debba essere favorito non ostacolato!: “E’ necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere.” Negli anni ’30 del novecento queste frasi suonavano bizzarre ai più, nessuno dava credito a simili idiozie… i guai invece erano solo all’inizio. Infatti a dar retta a questo visionario erano alti esponenti della classe dirigente europea, su tutti Winston Churchill e Konrad Adenauer. E noi oggi comprendiamo, alla luce dello spostamento dell’intera Africa in Italia, che i lavori di Kalergi non erano un semplice capriccio letterario ma un vero e proprio programma politico; un manuale in mano a capi di stato di un continente devastato dalla follia nazista, peraltro incentivata da alcuni di questi ambienti “illuminati”. Inoltre, che nonostante le reazioni di uomini del calibro del generale De Gaulle, che parlò dell’UE come di una associazione di patrie libere e indipendenti tra loro, non di melassa sovranazionale, il progetto proseguiva inesorabilmente. Forse per questo motivo si decise, da subito, di favorire l’allargamento dei consensi esponendo, sempre in forma subdola ovviamente e tra il cosiddetto establishment, i grandiosi progetti politico-sociali. Il mezzo migliore, in ogni epoca, è quello di coinvolgere un numero sempre più elevato di intellettuali da arruolare in favore della causa, della radice di tutti i mali. Così l’influente Theodor Herzl, (1860-1904) amico del conte Kalergi nonché considerato l’inventore del sionismo, aderì alla guerra per la liquidazione degli europei. I suoi manifesti, o proclami, preconizzavano la nascita dello stato di Israele, e questo lascia supporre che costui era ben conscio che gli inglesi avrebbero favorito la fondazione dello stato ebraico. E’ più di un sospetto dato che suoi correligionari erano arrivati ai vertici del più potente impero d’Occidente, quello britannico. E mi riferisco ai signori Antony de Rothschild, insignito del titolo di baronetto nel 1847, e Benjamin Disraeli, primo ministro britannico nel 1868 e poi dal 1874 al 1880, era chiaro che la superpotenza dell’epoca avrebbe svolto un ruolo attivo per la restituzione della Palestina al popolo eletto. Cosa che fece nel 1947. Al di la di questi fattori, “personali”, sono degne di nota alcune sue considerazioni razziali del tipo: nessun ebreo dovrebbe contaminarsi con le genti europee, ne scadrebbe il sangue ed anche la cultura abramitica ne risulterebbe compromessa! E non è finita, lo scrittore si spingeva oltre sperando nella distruzione dell’identità europea, dichiarando come necessaria la contaminazione delle genti europee. Questa era l’unica strada per la liberazione del popolo ebreo che, sempre secondo le sue idee, era ridotto in stato di schiavitù e oppressione dalle nazioni cristiane d’Europa. Bisogna tener conto che il genocidio hitleriano è ancora lontano dal verificarsi, per cui tali frasi di Herzl risultano assurde e gratuitamente maligne, non sono scusabili nemmeno come una giusta reazione ad un torto subito.Fatto sta che qualsiasi cosa simili personaggi abbiano pronunciato o scritto, esso si sostanziò nell’immediato dopoguerra.Da semplice accordo commerciale di libere nazioni, la comunità economica europea si trasforma, in breve tempo, in un nodo scorsoio che si stringe sempre di più intorno al collo dei popoli del vecchio mondo. Questo anche grazie ad altri personaggi che hanno ereditato dagli antichi maestri il compito di devastare la civiltà europea. Tra i migliori esponenti in questa attività s’è mostrato Peter Sutherland, già: “Commissario europeo per la concorrenza, gli affari sociali e l’istruzione”, in seguito “Commissario europeo per la concorrenza e le relazioni con il parlamento europeo”, inoltre “Direttore generale dell’organizzazione mondiale del commercio”. Ha più volte sostenuto: “bisogna affossare l’omogeneità degli stati nazionali”. Forse per questo motivo ha curato lui l’istituzione del “Progetto Erasmus”, il metodo più efficace per annichilire le coscienze nazionali nei giovani europei! Che dire, l’UE “kalergiana” è terribilmente metodica nel devastare; come Proteo muta mille forme, sfugge ad ogni attacco, ma persegue un unico obiettivo, in questo caso: Eliminare gli europei! Il succitato Sutherland ha dichiarato alla camera dei Lord nel 2012: “L’Unione Europea dovrebbe fare del suo meglio per attaccare, indebolire l’omogeneità culturale degli stati nazionali, perché la migrazione è una dinamica cruciale per la crescita economica in alcuni stati membri, per quanto difficile potrebbe essere spiegarlo ai cittadini di quegli stati.”E ancora: “Costruire giocoforza stati multiculturali… A differenza degli Stati Uniti, dell’Australia e della Nuova Zelanda, che rappresentano società frutto di migrazione e che sono più versatili nell’integrare chi viene da altre realtà, noi coltiviamo ancora un senso di omogeneità e differenza rispetto agli altri. Questo è precisamente ciò che l’Unione Europea, secondo me, dovrebbe distruggere.”Resta da presentare un ultimo personaggio, come i precedenti terribilmente potente; si tratta dell’eminenza grigia del presidente Macron, il banchiere ebreo Jacques Attali. Costui si vanta di essere stato al vertice della politica francese fin dai tempi di Mitterand, da quando smise di giocare, com’era ovvio, a fare il sessantottino per poi passare all’azione propagando ed eseguendo l’antico progetto consistente nella dissoluzione del mondo tradizionale, nella fattispecie europeo. Ha affermato più volte: “Ogni uomo diventerà un essere senza padre né madre, senza antenati, radici né posterità, un nomade assoluto.”(Pare essere una fissazione dei nostri fratelli maggiori l’internazionalismo e la cancellazione delle identità, degli altri ovviamente. Lo stesso fecero Marx, Lenin e Trockij, tutti e tre invariabilmente di cultura ebrea che, per la realizzazione del “paradiso comunista” sacrificarono 80 milioni di esseri umani di nazionalità russa! Lo ha confermato anche recentemente Vladimir Putin) Attali ha inoltre spiegato, già nel 1981 in un intervista rilasciata nel libro L’“Avenir de la Vie”, come risolvere il problema dei non produttivi: “L’eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali del nostro futuro” aggiungendo: “In una società capitalista, delle macchine, permetteranno di eliminare la vita quando questa sarà insopportabile o economicamente troppo costosa”. Che dire? Il progresso non può trascinare vecchietti in carrozzella, rallenterebbe i cicli di produzione! E poi costano troppo alla sanità: per ognuno di loro si spendono pedane di medicinali al mese! Oltre a queste genialate il signor Attali, come i precedenti, è favorevole all’abbattimento di ogni moralità, che loro chiamano barriere, e si sa quanto tali signori detestino ogni forma di recinzione, sia essa geografica, di proprietà, di talamo! Al proposito Attali spinge anche per l’accettazione del cosiddetto “poliamore”. Ancora uno sforzo e l’UE autorizzerà anche il matrimonio degli umani con cani, gatti e porci, senza offesa per questi ultimi, sia chiaro.Parodiando Shakespeare mi vien da dire: Questi signori paneuropei sono fatti della stessa materia con cui sono fatti gli incubi. Il guaio per tutti noi è che questi loro sogni, e nostri incubi, sono in via di realizzazione!

Tratto da :Onda Lucana by Ivan Larotonda