ANCORA TU

Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo

(Prefazione)

Tanti scrivono dei loro amori inneggiando con poesie alla loro grandezza, alla loro forza.

Promesse, regali, progetti e poi… ci si sposa felici contenti. Ma alla prima negatività, a volte puerile, ecco quello che oggi manca a tanti: il rispetto verso valore che il matrimonio richiede.

Mezzo secolo fà, era diverso, molte volte ci si lasciava forzati da strozzature, da altri recate in modo ingiusto, ma prima del matrimonio, dopo era impensabile. Ed ecco amori, come quello descritto nella lirica che segue.

RISPETTO, CHE VÀ OLTRE L’AMORE.

Recessi di memoria

ritornano a te:

il più grande

dei grandi amori

dei giorni sognanti.

Come eri bella…

L’ audacia

dei miei venti anni, pose,

su un rosso mantello,

il tuo desiderato candore

Splendida, ricambiavi

con abbracci felini

accarezzavi, catturavi

i miei sensi con baci d’amore.

Le mie labbra sapevano

dove posarsi, scorrevano

sulla tua pelle di fuoco,

scivolavano dolcemente

verso le tue intimità.

Fremevi, ti scioglievi

e poi raccoglievi il corpo

come un’onda, fluttuavi

felice, tra le mie braccia.

Audacia, amore, gioventù.

Giunse il momento della scelta

vinse il rispetto sull’audacia:

Sussurasti:

“”Aspettiamo a farlo,

voglio farlo, si, ma farlo quel giorno,

il nostro grande giorno,

quello che mi vedrà sposa,

immacolata vestita bianco “”.

Promessa, che valeva la rinuncia.

Invece…

Ci fecero ingiuria

seminarono nefandezze

proibizioni, minacce

lottammo, ma impastati

di amore e d’ingenuità,

fidammo nel bene,

che non giunse mai,

andò male, tutto precipitò.

Ti colse uno stato depressivo,

stavi male, ti struggevi …

ti cercai, fui ricacciato, offeso

ci impedirono contatti,

ci sottrarono l’amore, con proibizioni.

Ti stavo perdendo lentamente,

inesorabilmente

e come sabbia scivolasti via.

Le mani, rimasero vuote,

il cuore trafitto, le distanze abissali.

Il nostro giorno, non giunse più.

Ti rividi dopo quarant’anni…

Ci salutammo come vecchi amici,

ricordammo brevemente quei tempi,

ma il presente ci relegava ad altri ruoli:

verso persone rispettose come noi.

Aspettavo mia moglie, giunse, ti dissi:

“”Questa è, mia moglie””

Vi sorrideste, è fù fantastico,

vi abbracciaste commosse.

Io, ero fiero di loro, della loro signorilità.

Ora, giustamente: vado oltre il ricordo

e sorrido ai tempi lontani e struggenti

di quel perduto amore, che pure seppe

consegnarmi quello successivo,

quello della vita, quello che oggi vivo e che:

da allora, mi unisce alla donna che amo.

 

Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo

Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo

Foto di copertina/Interna fornita dall’autore e tratta da Web.

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