Cosa ruota attorno al seggio di Trerotola
Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo
Il caso di Trerotola che scippa il seggio a Progressisti per la Basilicata sta tenendo banco nel dibattito politico regionale. In realtà non si tratta di nessun furto. Piuttosto, è una legge elettorale macchinosa e scritta male a privare la lista di sinistra del seggio consiliare.
Che Carlo Trerotola abbia diritto a entrare in Consiglio regionale, nulla quaestio. Si tratta di una previsione contenuta in molte leggi elettorali regionali. La nostra fa la discutibile scelta di individuare il suo seggio a valle anziché a monte. Ovvero: sarebbe più ragionevole che dei seggi riservati al centrosinistra, il primo fosse attribuito a Trerotola e gli altri spartiti tra le liste.
Invece la nostra legge elettorale regionale preferisce individuare il seggio del Presidente in sede di distribuzione dei seggi tra le circoscrizioni. Infatti, benché la ripartizione avvenga a livello regionale, poi bisogna spartire i seggi conseguiti tra le Province di Potenza e Matera. E una volta individuato quali liste eleggono quanti seggi a Potenza e quanti a Matera, il Lacorazzellum modificato dispone che la lista meno votata (tra quelle, chiaramente, che abbiano ricevuto seggi, nella seconda coalizione) ceda il suo ultimo seggio al candidato Presidente.
L’ultimo seggio è determinato però non dalla ripartizione regionale, bensì dalla distribuzione circoscrizionale. In parole povere: i seggi sono distribuiti uno alla volta tra le due circoscrizioni provinciali. L’ultimo riscosso dalla lista meno votata della seconda coalizione non va a questa lista, ma al candidato Presidente. L’ultimo seggio dei Progressisti era anche il primo: quello di Potenza, che anziché andare ad Antonello Molinari è andato a Carlo Trerotola.
Qual è il problema di questo meccanismo? Che il seggio sottratto ai Progressisti è il terzo della coalizione… su cinque seggi! Anche quando, a livello regionale, i seggi della coalizione vengono ripartiti tra le liste, vengono assegnati uno alla volta (seguendo il cosiddetto metodo D’Hont). Il 1° seggio è andato ad Avanti Basilicata, il secondo al PD, il terzo ai Progressisti, il quarto ancora ad Avanti Basilicata e il quinto al PD.
Così la lista di MDP contesta che le è stato tolto il proprio unico seggio a dispetto della rappresentanza, mentre entrambe le altre liste hanno mantenuto i propri secondi seggi a dispetto della loro minor rappresentatività. Il metodo D’Hont infatti assegna i seggi dividendo progressivamente la cifra elettorale (il numero dei voti in Regione) di ogni lista per una serie di numeri (1, 2, 3…) e attribuendo i seggi in corrispondenza dei quozienti più alti. L’ordine recitava quindi proprio AB-PD-PplB-AB-PD (perché la cifra dei Progressisti, divisa per 1, superava le cifre di Avanti Basilicata e PD, divise per 2, ma non quelle divise per 1).
Adesso i Progressisti fanno ricorso. In effetti, è strano che il seggio del Presidente venga individuato in sede di distribuzione circoscrizionale, quando si tratta soltanto di capire dove vengono eletti i consiglieri spettanti a ciascuna lista. Incidendo sulla ripartizione dei seggi tra le liste della coalizione, questa scelta andrebbe definita a monte, e cioè in sede di ripartizione regionale. Sarebbe molto più logico e ragionevole. Anche se a quel punto bisognerebbe capire (e non sarebbe facile, in mancanza di voti a lui direttamente riconducibili) dove si elegge il candidato Presidente. Che adesso invece prende semplicemente il posto di un altro consigliere, nella sua Provincia.
I Progressisti potrebbero sostenere (come alcuni dicono su Facebook) che la cifra elettorale più bassa va interpretata riferendola ai quozienti calcolati mediante il D’Hont. Quindi sarebbe il PD, titolare del quinto seggio in virtù del quinto quoziente (il più basso dei cinque della coalizioni) a dover cedere il seggio. A non entrare in Consiglio regionale sarebbe dunque Mario Polese, segretario regionale del Partito democratico. Ma è difficile che questa interpretazione possa essere accolta: la cifra elettorale è il numero di voti validamente riscossi, mentre i singoli quozienti rilevano solo ai fini di calcolo elettoralistico.
Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo
Tremendous electoral mess in those regions. It is all tangled up.
L’ha ribloggato su Pina Chidichimo.