Dalla Quaresima del Natale alla Natività di Nostro Signore, Gesù Cristo, nella tradizione liturgica greco-bizantina

Tratto da:Onda Lucana® by Kosta Costa Bell 

(Bellusci Costantino)

Dal 15 novembre nelle Chiese di tradizione bizantina, sia ortodosse che cattoliche, come quella dell’Eparchia di Lungro (CS), che adottano il Calendario Giuliano, inizia il periodo lungo quaranta giorni  in preparazione del mistero dell’incarnazione del Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo (Quaresima del Natale). Nel corso dei giorni che precedono la nascita del nostro Redentore abbiamo diverse celebrazioni: il concepimento di sant’Anna o Immacolata Concezione (9 dicembre per noi di rito greco-bizantino); le commemorazioni di profeti, dottori, monaci, le due domeniche prima di Natale chiamate dei progenitori del Signore e dei Santi Padri, da Abramo fino a Giuseppe, sposo di Maria Vergine.

La liturgia bizantina prepara, così, l’umiliazione (kènosis) del Verbo di Dio, nell’umiltà della liturgia, che nasce per la redenzione e la salvezza dell’umanità. Cinque profeti – Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Daniele – vengono celebrati con i tre fanciulli Anania, Azaria e Misaele come coloro che hanno preannunciato l’avvento di Cristo. Daniele e i tre fanciulli sono presentati come modelli di vita integra e di virtù, “che, non d’oro per natura, si rivelano più provati dell’oro:  infatti, non li fuse il fuoco della fornace, ma li conservò illesi”.

Quattro martiri – Barbara, Lucia, Sebastiano, Bonifacio – sono ricordati in dicembre. Per Barbara la liturgia bizantina sottolinea il ruolo della croce dove la martire, come Cristo, vince la morte. E di Lucia il tropario della festa mette in evidenza la dimensione sponsale della martire, della Chiesa e dell’anima di ogni cristiano. Grandi vescovi e Padri della Chiesa – Giovanni Damasceno, Nicola di Mira, Ambrogio di Milano, Spiridione e Ignazio di Antiochia – sono radunati in questo periodo. Il Damasceno è presentato come teologo e cantore della fede. Di Nicola la tradizione bizantina mette in risalto la figura di taumaturgo, intercessore e benefattore

Ambrogio, uno dei pochi Padri latini presenti nel sinassario bizantino, è presentato come difensore della vera professione di fede della Chiesa. Ignazio di Antiochia viene celebrato alle porte del Natale con un intreccio di testi ispirati o presi dalle sue lettere. Tra i santi monaci di questo periodo – Saba, Patapio, Daniele Stilita – in modo speciale viene celebrato san Saba, “simile agli angeli, compagno dei santi, consorte dei profeti, coerede dei martiri e degli apostoli, lampada inestinguibile della continenza, tersissimo luminare dei monaci, risplendente per i fulgori della carità”.

La Madre di Dio, i profeti, i martiri, i Padri e i monaci sono così i punti di riferimento verso la celebrazione e la contemplazione dell’Incarnazione del Verbo, il nuovo bambino e Dio prima dei secoli. I giorni dal 20 al 24 dicembre sono prefestivi e le letture bibliche si concentrano sugli avvenimenti che hanno preceduto la nascita di Gesù. Grande rilevanza viene data, in questo periodo, a Maria, la Madre di Dio, con il canto dell’inno Akatistos che si recita in piedi.

Tratto da:Onda Lucana® by Kosta Costa Bell

(Bellusci Costantino)

Immagini interne e di copertina fornite dall’autore.