Il centrodestra definanzia la sanità.
Il governo a guida Meloni ha approvato la (Nadef), ossia la “Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza”, propedeutica alla legge di bilancio di fine anno. La fotografia scattata dalla (Nadef) preannuncia un disastro, ossia un forte definanziamento della sanità pubblica, già allo stremo.
Così, mentre tutte le regioni d’Italia – compresa la florida Lombardia, la cui sanità fortemente privatizzata è stata già piegata dalla pandemia Covid19 – chiedono a gran voce di soccorrere il servizio sanitario nazionale a corto di personale sanitario, erogare tutte le prestazioni richieste, il governo dei patrioti taglia miliardi di euro alla sanità pubblica.
Il disegno è chiaro: spingere verso la privatizzazione dei servizi e consentire l’accesso alle cure soltanto a coloro che possono permetterselo. Se si continua a definanziare la sanità pubblica, arriveremo a un punto di non ritorno, per cui, lentamente ma inesorabilmente, tutto il personale sanitario migrerà verso le strutture private, che tra l’altro già oggi garantiscono condizioni di lavoro e trattamenti economici decisamente più vantaggiosi.
Oltre quattro milioni di italiani, a causa delle infinite liste di attesa e dell’impossibilità di servirsi di cure a pagamento, hanno già rinunciato alle cure. Ed è facile prevedere come questo numero, che non può non avere una correlazione con quello della mortalità, sia destinato a salire se si continua ad aumentare la spesa sanitaria a carico dei cittadini, anziché dello Stato.
Fonte: Si ringrazia l’Ufficio Stampa dell’ On. Arnaldo Lomuti – Coordinatore Regionale M5S – Camera dei Deputati. Roma