Il lavoro: malattia e cura delle sinistre
Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo
In un incontro a Pisa, Maurizio Landini ha spiegato in quali direzioni deve muovere la lotta per le rivendicazioni dei lavoratori. La tesi del Segretario generale della CGIL è articolata e coglie un punto importante: il salario non basta. Oltre ai soldi che si incassano sul momento, il lavoratore ha diritto ad avere (altri) diritti.
Bisogna ammettere che Landini non ha torto. Le rivendicazioni sui diritti sociali sono sempre state piuttosto confuse nella sinistra recente. Invece nel mondo liquido di oggi tutti i diritti sociali hanno raggiunto un’importanza sconosciuta negli ultimi trent’anni. Non è un caso che Lega e M5s hanno conquistato i loro voti proprio attraverso battaglie sociali.
La disoccupazione e la sottoccupazione, la mancata valorizzazione dei percorsi e titoli di studio, così come l’impossibilità concreta di continuare gli studi, ma anche la precarietà, il ricatto costante del rinnovo di contratto, l’assenza di tutele e difese da mobbing, licenziamenti ingiustificati, blocchi salariali, il continuo abbuono dei contributi per la previdenza e la sicurezza sociale. Queste sono solo alcune delle tematiche che dovrebbero stare al centro di ogni programma della sinistra italiana.
La debolezza filosofica strutturale delle sinistre di oggi è certo (anche) figlia della frammentazione, dei personalismi e dei correntismi. E però forse si rischia di perdere il nocciolo della questione. E cioè che se non si stendono buoni programmi è anche perché manca una direzione chiara nelle menti dei dirigenti e dei quadri. Detta in termini spicci: un eventuale partito unico (o maggioritario) della sinistra o del centrosinistra dovrà spendere parecchio in ricerca & sviluppo.
Bisogna costruire in laboratorio un Marx del XXI secolo. O meglio: bisogna trovare una sintesi filosofica (sistematica!) delle sensibilità plurali del mondo progressista. Per archiviare una volta per tutte la Terza Via ed entrare davvero nel Terzo millennio. È palese che si tratta di un argomento strategico ed enorme, di importanza vitale per i progressisti tutti, e che travalica qualunque situazione contingente. Va al di là di partiti e persone. Ma chi si pone il problema? Purtroppo nessuno.
Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo
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