Il rock secondo i Dead Daisies

Tratto da:Onda Lucana® byAntonio Morena

The Dead Daisies – Band rock formatasi nell’anno 2012, nata dalla mente dell’australiano business-man, aviatore, chitarrista, David Lowy e del talentuoso cantante australiano Jon Stevens. Una formazione esplosiva per la grande potenzialità espressa, e che esprimerà negli anni a venire; una rapida escalations di successi nelle classicfiche mondiali e nelle numerose manifestazioni live. La prima formazione nasce in Australia nella città di Sydnay, la quale subirà infiniti cambiamenti con una line up sempre effervescente e prorompente, fino ai nostri giorni con un assetto definitivo da: Glenn Hughes voce/basso, David Lowy chitarra ritmica, Doug Aldrich chitarra solista e ritmica, Deen Castronovo batteria/voce.

Nell’anno 2012/2013 viene pubblicato l’album omonimo “The Dead Daisies, il cui singolo “Lock N’ Load“, è proclamato tra le migliori tracks dell’anno, faranno parte dei tour faraonici al saldo delle solide band da cartello quali: Aereosmith e ZZ Top. Al volgere del seguente anno 2014 viene stampato “Face I Love“, i cui singoli: “Face I Love“, “Your Karma“, “Angel in Your Eyes” e “Helter Skelter“; famosa cover dei Beatles, tutte diventano delle hits di riferimento, nello stesso anno partecipano affiancando gruppi come opening act: ai Kiss, Bad Company di Paul Rogers, Def Leppard, insomma, consolidano la loro esprerienza iniziale, fortificandola nel tempo. Si arriva all’anno 2015, dove la band svolta nella direzione dell’isola di Cuba, partecipa a due eventi: all’Havana’s Maxim Rock Club, sold out per entrambe le serate, suona con i più significativi musicisti cubani, si dedica ad una esplorazione musicale fondendo le proprie radici rock con il ritmo incalzante della classica musica caraibica, una esperienza definita dalla band sui magazine del periodo; propositiva e costruttiva.

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Foto in sequenza: David Lowy, Doug Aldrich, Glenn Hughes, Deen Castronovo.

Il cammino discografico si scuote con l’album “Make Some Noise” e “Live & Louder“, escono i membri: il tastierista Dizzy Reed e Richard Fortus chitarrista, entra il chitarrista californiano Doug Aldrich, (a mio avviso, oggi, tra i più geniali esecutori del panorama rock mondiale, il quale per anni è stato l’endorser per eccellenza della casa costruttrice Jackson Guitars), le richieste di partecipazione ricominciano anche per questo anno fortunatissimo, la band si esibirà in Europa e nei maggiori show-live inglesi, dai quali viene tratto il primo disco dal vivo che uscirà nell’anno 2017.

Il batterista Brian Tichy lascerà la formazione, sostituito con il celebre: Deen Castronovo detto “The Machine”, pronto per la futura registrazione targata Spitfire Music con l’album: “Burn it down“, che uscirà nell’anno 2018, un buon prodotto dal marchio inossidabile in linea con la ratio del tipico suono Daisies, questo sarà l’ultimo long play che John Corabi storica voce e Marco Mendoza bassista registeranno, per dedicarsi ad altri progetti solisti.

Novità importanti nell’anno 2019, alla porta bussa il mitico bassista e vocalist britannico ex membro dei Deep Purple; Glenn Hughes detto “The Voice of Rock” con il quale nasce un concetto e una programmazione ben diversa dal solito cliché discografico; si da vita ad un nuovo album dal titolo: “Holy Ground“, suono muscoloso, e ben calibrato, una giusta dose di influence che parte e include uno stile degli anni ’70 e ’80, un mix eccellente, coinvolgente, un sano rock che aspetta di accompagnare intere generazioni on the road….il resto è storia recente che scorre tra le visioni e i suoni, pandemia permettendo.

Tratto da:Onda Lucana® byAntonio Morena

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Immagine copertina tratta da Web, immagine interna da wikipedia – Video tratti dal canale ufficiale dei Dead Daisies di YouTube.