In un giorno di solitudine
Tratto da:Onda Lucana ®by Antonio Lanza-Pescopagano (Pz)
È la prima volta che entro nella tua stanza e in cassetto aperto c’è un diario dimenticato da bambina, nascosta accarezzavi speranze nelle notti di pioggia una volta hai chiamato.
Quanti ricordi che passano sulle grigie pareti quante voci non gridano nel deserto cortile i primi giochi del cuore ma era lontana la vita nello specchio appannato non batte più il sole.
Io nel mio studio quante volta leggevo sereno correvo da te se sentivo la tua voce di pianto poi ti cullavo ricordando, il sussulto di un treno sul tuo viso tornava il sorriso, ti ero accanto.
In punta di piedi arretravo per ritrovarmi solo le imposte serrate e senza sentire del mondo gli inganni e le malinconie di una età che vola e tanta tristezza che nel cuore nasce profonda.
Un diario scritto, ma non so se andavi a scuola o per una piccola emozione, la tua prima pena lo sfioro appena, anche se la mia fantasia vola nella mia mente ritorni quando parlavi appena.
Sembra così lontano, ma niente di te mi perdo la timida carezza, un piccolo bacio sulla mano di una dolce ninna nanna, il mormorio ricordo e dopo la favola mi addormentavo a te vicina. tutti i tuoi sogni segreti avrai pure raccontato tra realtà e finzione, tu volavi poi sull’altalena in quel cielo azzurro, le tue ali non ho tarpato.
E il giorno che mi dicesti: devo andare lontano.
Vidi una lacrima e mi nascosi non eri bambina mi venisti vicina, sentii il bacio, una promessa nella mia stanza entrerà con il sole del mattino una voce che non racconta favole, è la stessa.
Avevo solo te vicina, tu sai chi avevo perduto non l’ho mai raccontato, era il nostro passato tu l’hai capito, hai pianto, non ho dimenticato apparteneva più a te, perché ti ha dato la vita.
Cosa hai raccontato tu, io non ti chiederò mai il libro della nostra vita, appartiene solo a noi in un giorno di solitudine può accadere che poi delle storie raccontate cercherò la pagina mia.
Tratto da:Onda Lucana ®by Antonio Lanza-Pescopagano (Pz)