Kubica torna in F1: s’avvera il sogno in Williams

Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo

Ce n’è voluto, ma il lieto fine è arrivato. Robert Kubica ritorna in F1 dopo sette anni di assenza. Il miracolato dall’incidente rallystico ad Andora, dopo una riabilitazione lunghissima e mille dubbi e sussurri, sarà al via del campionato 2019 alla guida di una Williams.

La storia di Robert Kubica ha da sempre appassionato chiunque segua la Formula 1. Il pilota polacco era uno dei giovani più promettenti della sua generazione (quella di Hamilton e Vettel). Aveva corso nella BMW Sauber, accartocciandosi nel GP di Montréal del 2007. La stessa pista sulla quale, esattamente un anno dopo, avrebbe colto la sua unica vittoria in carriera. E dopo alcuni GP alla guida della Renault-Lotus, il grande traguardo: la firma per la Ferrari.

Già: se non fosse stato per l’incidente che l’ha infortunato, Robert Kubica avrebbe corso con la Scuderia Ferrari nel 2012. Al posto di Felipe Massa, sarebbe stato lui ad affiancare Fernando Alonso. Ed è parere di chi scrive che, con lui dentro la F2012, adesso il Principe delle Asturie avrebbe un titolo in più e il tedeschino Vettel ne conterebbe uno in meno.

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Kubica

Ma non doveva andare così. Il 6 febbraio 2011 è impegnato nel Rally Ronde di Andora: con la sua vettura ha sbattuto contro un guard-rail. Che ha ceduto, ha sfondato il parabrezza ed è entrato in macchina. Non si contano le ferite che riporta Robert (il suo copilota fortunatamente è rimasto illeso). Il polacco ce la fa, ma la riabilitazione richiede un tempo lunghissimo. E si rincorrono i sussurri sull’invalidità parziale del braccio destro.

Robert non ha mai smesso di credere al suo ritorno in F1. Sono anni che lo insegue, e da qualcuno a questa parte l’opportunità si è fatta sempre più concreta. Fino al 2016, quando ormai sembrava cosa fatta dopo un collaudo con la Renault Sport e l’entrata in pompa magna alla Williams Martini Racing. E invece niente: le valigie di Lance Stroll e Sergey Sirotkin lo hanno relegato al ruolo di terzo pilota.

Quest’anno Kubica sembrava avere ancora meno chance: con Lance Stroll (e tutti i suoi bei soldini) trasferito alla Force India, appariva scontata la «svendita» del secondo sedile. Sul primo si è già accasato George Russell, pupillo della Mercedes e principino del Campionato di Formula 2. In ballottaggio tutti davano due altri nomi: Sirotkin, riconfermato con la sua bella valigetta russa; oppure Esteban Ocon, veloce e focoso francese caro alla Casa della Stella.

Invece il russo dovrà abbandonare la squadra inglese. E assieme al transalpino, dire addio (o almeno arrivederci) al Circus della F1. Forse complice il misunderstanding che è costato la vittoria a Max Verstappen, la Mercedes sembra orientata a trasformare Ocon in un super-collaudatore, sotto contratto in contemporanea con tutti i team motorizzati da Stoccarda. Così, a queste condizioni, ha ripreso quota l’opzione Kubica. Forte anche di un anno di collaborazione come terzo pilota in Williams.

Ed eccoci qui, dunque, a commentare il rientro più dolce della storia recente. Robert Kubica che rientra a pieni ranghi nel Campionato di F1 non può che far piacere a tutti. Anche se si agitano mille interrogativi sulla sua competitività (le vetture sono cambiate tantissimo, il suo fisico è un’incognita per tutti, la Williams appare in difficoltà economica e prestazionale…). Però ritrovare la sigla «KUB» nella colonnina della classifica in sovrimpressione emozionerà. Non può essere altrimenti: ogni lieto fine emoziona. Tra l’altro questo non era nemmeno scontato.

Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo