La Ferrari si prende i piloti degli altri

Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo

La Ferrari assume piloti Red Bull. Questa è una strategia che Maranello sta portando avanti da diverso tempo. Ma il Cavallino ruba assi del volante anche a Stoccarda: recentissimo è il debutto di Pascal Wehrlein nella fabbrica della Rossa.

Eppure la Ferrari ha un suo programma di sviluppo e coltivazione «giovani talenti». Si tratta della FDA, la Ferrari Driver Academy alla quale si è recentemente aggiunto anche Mick Schumacher. Proprio lui, il figlio del grande Schumi. Per quale motivo allora la Rossa sottrae pilotini ai propri avversari?

La verità è che la Scuderia sfrutta una delle più grandi falle dei programmi junior altrui. E cioè: i rivali investono denaro su giovani promettenti. Senza poi trovar loro un sedile in F1. O meglio: li spingono al debutto su squadre più piccole, ma poi non li sostengono nella crescita professionale. In genere, negano loro un volante nei team di seconda fascia.

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A quel punto la relazione professionale è deteriorata. Scatta qui l’intervento di Maranello. Che negli anni, oltre allo stesso Sebastian Vettel (acquistato direttamente per sostituire l’acerrimo nemico Fernando Alonso), ha accolto Jean-Eric Vergne, Daniil Kvyat e (ultimo della lista) Brendon Hartley. Al proprio simulatore, la Rossa ha mantenuto Antonio Giovinazzi – italianissimo vicecampione GP2 e da quest’anno titolare in Alfa Romeo a fianco di Raikkonen – e poi Antonio Fuoco (fresca leva FDA). Per tacere dello sposalizio proprio con Wehrlein, appiedato da Mercedes dopo un innamoramento fulminante con Esteban Ocon.

Energie fresche, tutte concentrate su un progetto che arricchirà per sempre le loro carriere e le loro vite (quanti possono dire di aver lavorato per la Ferrari?). Ma anche piccoli patrimoni d’esperienza: un modo per sondare gli avversari. Anche questo complesso lavoro dietro le quinte è decisivo per la conquista dei mondiali. E non è un caso che l’era Marchionne ha segnato un cambio di passo anche nella gestione dei terzi, quarti e quinti piloti. Dal terzetto Badoer-Gené-Fisichella, a una pletora di giovanotti pimpanti, aggiornatissimi e cresciuti con i soldi della concorrenza. Ditemi voi se non è una buona idea.

Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo