LA GRANDE STRAGE (pag. 544)
Tratto da:Onda Lucana® by Gerardo Renna
2 Agosto 1980, ore 10,24.
Tutta la stazione, in particolare
la sala d’aspetto di seconda classe,
è gremita di viaggiatori
in attesa di prendere il treno
per le vacanze o di ritorno dalle stesse.
Persone, ignare di ciò che lì per lì stava per succedere!
Era un giorno normale, un caldo giorno di inizio agosto.
Ed invece, dopo esattamente un minuto, il finimondo!
Un improvviso, terribile boato squarciò l’aria
e la sala d’aspetto e tutto quello che c’era dentro
mandò in frantumi: persone e cose!
Un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata,
venne fatto esplodere e causò il crollo dell’ala Ovest dell’edificio.
L’esplosivo, di fabbricazione militare,
era posto nella valigia,
sistemata a circa 50 centimetri d’altezza
su di un tavolino portabagagli
sotto il muro portante dell’ala Ovest,
allo scopo di aumentarne l’effetto.
L’onda d’urto, insieme ai detriti provocati dallo scoppio,
investì anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea,
che al momento si trovava in sosta sul primo binario,
distruggendo circa 30 metri di pensilina,
e il parcheggio dei taxi antistante l’edificio.
L’esplosione causò la morte di 85 persone
e il ferimento o la mutilazione di oltre 200.
Subito si attivarono i soccorsi
e molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti,
prestarono i primi soccorsi alle vittime
e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie.
La corsia di destra dei viali di circonvallazione
del centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione,
fu riservata alle ambulanze e ai mezzi di soccorso.
Dato il grande numero di feriti,
non essendo tali mezzi
sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini,
i vigili impiegarono anche autobus,
in particolare quello della linea 37, auto private e taxi.
Successivamente si attivarono i soccorsi e molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie e la corsia di destra dei viali di circonvallazione del centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze e ai mezzi di soccorso.
Dato il grande numero di feriti, non essendo tali mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus, in particolare quello della linea 37, auto private e taxi.
Al fine di prestare le cure alle vittime,
i medici e il personale ospedaliero
fecero ritorno dalle ferie,
così come i reparti, chiusi per le festività estive,
furono riaperti
per consentire il ricovero di tutti i pazienti.
Molti cittadini bolognesi e non
accorsero ed affollarono i centri di prelievi sangue
per fare le loro donazioni
L’autobus 37 divenne,
insieme all’orologio fermo alle 10:25,
uno dei simboli della strage.
Il corpo di una delle vittime,
la ventiquattrenne Maria Fresu, non venne ritrovato.
Soltanto il 29 dicembre 1980
fu accertato che alcuni resti,
ritrovati sotto il treno diretto a Basilea,
appartenevano alla Fresu
che, evidentemente,
si trovava così vicina alla bomba
che il suo corpo
fu completamente disintegrato dall’esplosione.
Sandro Pertini, Presidente della Repubblica
all’epoca della strage.
Nei giorni successivi,
la centrale piazza Maggiore
ospitò imponenti manifestazioni di sdegno e di protesta
da parte della popolazione
e non furono risparmiate accese critiche
e proteste rivolte ai rappresentanti del governo,
intervenuti il giorno dei funerali delle vittime
celebrati il sei agosto nella Basilica di San Petronio.
Gli unici applausi furono riservati
al Presidente della Repubblica Sandro Pertini,
che, in lacrime, affermò di fronte ai giornalisti:
«Non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale
che sia avvenuta in Italia».
Ancora oggi il popolo italiano, e non solo,
reclama pesanti provvedimenti carcerari
nei confronti degli autori materiali e dei loro mandanti!
Che dovrebbero marcire per tutta la vita
in celle singole, buie, senza finestre, senza tavolo,
senza sedie, senza letto e con solo pane ed acqua!
Funo di Argelato (Bo), ore 15,53, in via Bellini, 4
Tratto da:Onda Lucana® by Gerardo Renna
Si ringrazia l’autore per la cortese concessione.
Immagine di copertina tratta da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna
Tutto il materiale media e il testo non possono essere riprodotti salvo autorizzazione.
terribile, grazie per averlo ricordato
Figurati, i ricordi servono per migliorarci….non credi?
anche
quindi non bastano targhe alla memeria, ma un po’ di buona volonta’ che ci porti fuori da queste situazioni.