La strategia politica della Ferrari: triplicare le macchine

Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo

Il rilancio della Ferrari passerà anche dalle squadre minori. Il recupero di competitività testimoniato da Haas e Alfa Romeo consente al Cavallino di acquisire peso politico e sportivo. Sotto numerosi profili, mai prima di ora in questa fase storica la Rossa sta migliorando la sua posizione.

Da tempo si rimproverava alla Scuderia Ferrari il suo isolamento in griglia. Nonostante fornisse motori a Sauber e Toro Rosso, in passato Maranello fu incapace perfino di imporre Giovinazzi al team di Hinwil. Per tacere dell’influenza nulla sui progetti del team satellite di casa Red Bull.

Negli ultimi anni la Ferrari ha invece coltivato una relazione di qualità con la Haas, fornendo loro un’assistenza tecnologica di tutto rispetto. La squadra americana condivide con la Scuderia gran parte dei partner tecnologici, oltre al motore e al retrotreno. Per tacere della collaborazione strategica con Dallara, Costruttore italiano che fornisce il telaio al team americano.

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Ma se l’intesa con Haas aveva già dato dolci frutti – basti pensare agli ingegneri Haas riassunti in Ferrari per “assorbire” dati e conoscenze sviluppate fuori dai limiti regolamentari, o al secondo sedile un tempo prenotato per Leclerc – adesso è la partnership con l’ex Sauber a rallegrare la Rossa.

Il Cavallino infatti, attraverso un sostanzioso investimento di FCA, ha sostanzialmente comprato la Sauber. La squadra elvetica, da anni in sofferenza, è stata rinominata Alfa Romeo Racing. Al suo vertice tecnico è andato Simone Resta (fino a poco fa valente tecnico Ferrari), e i due sedili sono andati a Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. Con ogni evenienza la squadra svizzera sta per affrontare un positivo periodo di crescita di competitività, utile a fermare gli alleati Mercedes e Renault al centro della griglia (ed eventualmente anche agli Honda junior della Toro Rosso).

Con sei macchine motorizzate Ferrari, zeppe di tecnologia e uomini Ferrari, e legate a doppio filo alla Scuderia, senza dubbio Maranello sta perfezionando un piano per imporsi sulla Formula 1. Lo strapotere politico Mercedes riceverà presto un contrappeso. E il veto esercitato illo tempore da Marchionne sui prezzi contingentati dei motori ne era il preambolo.

Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo