Marco Rizzo ha cambiato per sempre la sinistra-sinistra
Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo
Chiunque si ritenga comunista non può che essere disperato al giorno d’oggi. Che sia marxista-leninista o che provenga dalla genealogia togliattian-berlingueriana, le prospettive della sinistra-sinistra in Italia sono sempre più tragiche. E la lista per le europee che sarà guidata da Luigi De Magistris non risolverà la situazione.
Quest’anno però ha inaugurato una novità. E cioè ha sancito l’affermazione del Partito comunista di Rizzo nel mondo del comunismo subatomico. Il PC, gruppetto che sta riscuotendo una certa crescita sia social sia effettiva, è l’unico partito comunista italiano capace di far parlare di sé. E ha riscosso un risultato incoraggiante alle ultime elezioni politiche: una percentuale di poco inferiore all’1% in tutte le circoscrizioni in cui si è presentato.
Che Rizzo non sia coinvolto nel dibattito nazionale sul frammentismo di sinistra non è un caso. In parte, è lui stesso (e tutto il suo partito) a voler marcare una netta alterità rispetto al campo minato della sinistra (e soprattutto del centrosinistra). In secondo luogo, il successo delle elezioni del 2018 è passato in secondo piano. I dati ufficiali del Viminale parlano infatti dello 0,3%. Ma ciò dipende solo dal fatto che la forza marxista si è presentata in meno della metà dei collegi…
Ma perché è importante rilevare che Rizzo sia divenuto il dominus del comunismo subatomico? E come possiamo dir ciò? Semplice: perché per la prima volta dalla dissoluzione del Partito comunista italiano (quello originale), il partito di riferimento nel (piccolino) elettorato marxista non è più Rifondazione.
Il partito guidato da Maurizio Acerbo ha coordinato la campagna elettorale di Potere al Popolo, formazione che nelle ultime settimane continua ad attestarsi attorno al 2% (rivaleggiando con LEU, o ciò che ne rimane). Ed è vero che PAP ha sfondato l’1%. Ma sarebbe disonesto dire che ha rappresentato solo elettori comunisti (nel senso italiano del termine). Potere al Popolo ha attinto a piene mani anche da un elettorato di sinistra movimentista, più orientato verso quella che un tempo si chiamava sinistra extraparlamentare. E adesso sta crescendo sui voti in uscita da Liberi e Uguali. Insomma, si sta consolidando una formazione radicale, di «sinistra generica».
Da anni ormai Rifondazione assurge al ruolo di azionista di maggioranza dei cartelli della sinistra-sinistra. Forse si può dire che Potere al popolo nasce proprio perché il 4 marzo il PRC non avrebbe potuto fare la parte del leone. Ma stavolta la formula della sinistra «viola» (movimentista e radicale, più che marxista e strutturata) potrebbe averle fatto male.
Da un lato, le scissioni dal PRC cominciano a consolidarsi dappertutto. Alle elezioni del 4 marzo hanno partecipato anche i trotzkisti, nella sigla Per una Sinistra Rivoluzionaria. E raccoglie qualcosina (in termini di iscritti) anche il nuovo PCI. Dall’altro, la base della Carofalo ha chiamato a gran voce un congresso costituente unitario. Si profilava una svolta all’orizzonte: la struttura di Rifondazione avrebbe dovuto sciogliersi, e confluire in un soggetto unico coi propri compagni d’avventura. Che forse il PRC stesso ritiene improbabili in quanto non strutturati.
Non ce l’hanno fatta gli ultimi post-comunisti a rinunciare alla loro funzione storica degli ultimi anni. Meglio rompere con PAP e contendere al PC il ruolo di partito di riferimento dell’elettorato marxista contemporaneo. E da quella posizione, rinegoziare ancora i prossimi cartelli elettorali. Ma, se si può scommettere, stavolta andrà male ai seguaci di Acerbo. PAP è stabile al 2% e ben presto LEU, cioè Sinistra italiana sotto false spoglie, avanzerà la proposta della lista rossa. Difficile a quel punto strappare un pacchetto azionario non minoritario nel prossimo cartello.
Forse Rifondazione ha abbandonato Potere al Popolo per mondarsi dal peccato d’essersi mischiata alla «sinistra generica». Probabilmente nel tentativo estremo di non perdere i propri elettori marxisti, fedeli sostenitori grazie ai quali il PRC ha mantenuto intatto il proprio potere contrattuale negli ultimi anni. Ma è difficile riportare i buoi nella stalla. Ed è per questo che se Rizzo non è una cometa, la geometria politica della sinistra-sinistra è destinata a mutare per sempre.
Tratto da:Onda Lucana® by Marco Di Geronimo
L’ha ribloggato su Pina Chidichimo.