Meloneide

Tratto da:Onda Lucana by  Ivan Larotonda

Finalmente è N.A.T.O. il governo Meloni. La prima donna a capo del consiglio dei ministri è stata scelta dalla destra! Un record, che bello! La sinistra è sempre avanti, ma le porte del tempo le apre, anzi le scardina, la forza politica conservatrice! Anche se poi, cosa si dovrebbe conservare, in realtà non lo sa più nessuno ormai. Ma non importa, si assume una etichetta come fosse l’appartenenza ad una squadra di calcio; e chi se ne frega se poi gli si chiede, a donna Giorgia prima regina repubblicana d’Italia, che cosa il suo governo si prefigge di conservare; risponde coi balbettii.

Poi magari si spara la seguente: la religione culturale della terra italiana! Eh, è una parola! Ci si può ancora definire cristiani senza sollevare un putiferio? Per come hanno reagito i “talebalaici” all’elezione di Fontana alla terza carica dello Stato, pare proprio di no. E allora conserviamo altri valori culturali, diciamo materiali. Eh, ma pure qua, e di quali valori culturali parliamo? Quelli artistici, che sono regolarmente incurati, seppelliti o distrutti, quando non venduti o regalati; o ancora, addirittura inscatolati quando viene a farci visita un capo di Stato musulmano. E allora parliamo di quelli ambientali; e che natura c’è da salvaguardare ormai, se le creste degli Appennini sono disseminate da cretinate rotanti dette pale eoliche?

Tiriamo la palla in avanti, se non sappiamo giocare. Dunque diciamo che si conserva la sovranità! Ecco, ma quale sovranità, quella di Stoltenberg, Macron, Biden o re Carlo III? O meglio gli illustri sconosciuti che dichiararono secoli fa: “eleggete pure i governi che volete, l’importante è lasciare la stampa della moneta alle banche, dunque ai privati”; e che privati!

Eh sì, l’impegno di Giorgia pare proprio una Meloneide. Una lotta impari contro forze senza misura, una Tyche perennemente avversa; ovvero entità smisuratamente più grandi e potenti delle nostre matitine con cui abbiamo eletto la “sovranista”. La quale, ad onor del vero, si sforza di essere più realista del re, ma dovrebbe ricordare che un signore inglese; primo ministro dal 1859 al 1865 di quello che era ed è ancora oggi un impero, a nome Henry John Temple, III visconte Palmerston disse: “Non abbiamo alleati eterni, né nemici perpetui. I nostri interessi sono eterni e perpetui, ed è nostro dovere seguirli.”

Capito, Giorgia l’angloamericana?

Tratto da:Onda Lucana by  Ivan Larotonda