NATU TEMB – La società del focolare (Seconda parte)

Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari

Il focolare aveva, quindi, una funzione vitale per le famiglie e nello stesso tempo anche dei costi. Occorreva molta legna. Per chi abitava in campagna era facile procurarsela. Chi abitava in paese e non possedeva terreni boscosi, per rifornirsi, doveva acquistarla. A volte riusciva a procurarsela nei boschi comunali mentre nella maggioranza dei casi ci si rivolgeva ai contadini che, sino a poco più di sessant’anni fa, si recavano in paese per vendere la legna.

Il mezzo da trasporto era rappresentato dall’asino o dal mulo, raramente dal cavallo. La quantità d legna, in gergo a salm, che l’animale trasportava non superava mai il quintale.

Spesso si andava a raccogliere legna a piedi, soprattutto nei boschi comunali. Donne e bambini facevano ritorno a casa portando sulla testa a fascin legata con rametti giovanidetti tor

Non era legna ma arbusti, rami secchi e macchia mediterranea. Servivano per accendere il fuoco e soprattutto per il forno, sia se di proprietà privata che pubblica.

Il pane , infatti , veniva preparato in casa. Il fuoco serviva poi nelle varie fasi del bucato, detto in gergo a lssij.

Il ricavato della legna venduta, di solito,serviva percomprare il sale, le candele , il petrolio e, per chi aveva il vizio del fumo, tabacco, sigari, raramente le sigarette. Le donne utilizzavano una parte del ricavato, per acquistare utensili, sapone, stoffe, filo, lana, merletti, ecc…

Erano tempi duri. Si andava a lavorare per dieci chili di grano al giorno oppure per modesti quantitavi di lana o di formaggio.

La povertà e la miseria regnavano un pò ovunque. A risentirne erano le classi meno agiate come quelle formate dai braccianti agricoli.dai contadini, dagli artigiani, ecc..Tra queste categorie sociali deboli, alcune usanze venivano ritenute indispensabili.

Ad esempio, il maiale ucciso e trasformato (salsiccia, capocollo, soppressata, prosciutto, ecc..) che veniva consumato alla presenza di ospiti, in occasione di ricorrenze, ma anche quando ci si recava nelle fiere oppure durante la mietitura o la raccolta delle olive.

Tutti i prodotti ottenuti dalla carne di maiale, insieme a pomodori secchi, fichi secchi, peperoni rossi nzertat durante l’estate, rappresentavano la ricchezza di una famiglia.

 

Da: ”Natu Temb – La società del focolare” – Angelo Viccari

 

Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari

Si ringrazia l’autore per la cortese concessione del testo e della copertina.

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Racconto espresso con alcune parole tratte dai tanti dialetti dell’area metapontina in questo caso: vernacolo novasirese dalla cittadina di Nova Siri (Mt).