Malati, allo stremo delle forze, disperati, i migranti della Nave Diciotti. Hanno avuto per qualche giorno il Partito Democratico da loro in pellegrinaggio. Ora stanno meglio, per fortuna. Sono bastati pochissimi giorni. Papa Francesco ieri ha donato a quelli di loro che erano a Rocca di Papa gelati e una sua foto ricordo, come fossero bambini della parrocchia vicino casa. Molti di loro se ne erano già andati. Non hanno attraversato il mare per ottenere un gelato e un santino di Bergoglio. Cosa se ne fanno? Viene voglia di dar loro ragione. Non si può ridurre un problema come quello delle migrazioni ad una paginetta semplificata da libro Cuore ad uso e consumo del desiderio di sentirsi buoni. E a buon mercato, preoccupandosi di rendere noto a tutti il gesto caritatevole. E’ come dire: “Non esistono solo quelli che non vogliono farvi scendere. Ci siamo anche noi. Guardate, fotografate. Ditelo in giro“. E’ un atto di amore vero o è un gesto di plateale antagonismo, propaganda verso chi ha in mente una  diversa politica migratoria?

Oggi il Viminale ha fornito un aggiornamento sui migranti della Nave Diciotti che si sono allontanati dai Centri dove erano stati destinati: sono complessivamente 75 sui 143 originariamente trasferiti a Rocca di Papa e Messina. Dei 100 portati a “Mondo Migliore” sono 35 quelli ancora presenti nel centro.​  16 di loro sono stati rintracciati dalla Digos vicino alla Stazione Tiburtina di Roma. Erano all’associazione Baobab, meglio nota come Baobab Experience, dicono. Un’esperienza migliore che starsene nel Mondo Peggiore di Rocca, peggiore rispetto alle loro aspettative. I migranti sono stati prelevati – non con cortesia ma non con sgarbo, questo è certo altrimenti i giornali mainstream ci avrebbero costruito sopra l’ennesimo caso. Sono stati prelevati, dicevamo, e accompagnati all’Ufficio immigrazione, fotosegnalati e rilasciati.

A dare conferma dell’operazione è stato lo stesso Ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Poverini in fuga dalla guerra? No, clandestini in fuga dalla legge. Alcuni immigrati che erano sulla Diciotti sono stati rintracciati a Roma: rifiutano l’aiuto e pretendono di circolare senza documenti e senza rendere conto di nulla. Così, abbiamo la conferma che la storia degli ‘scheletrini che scappano dalla guerra è una farsa».

Gli operatori dell’associazione Baobab hanno dichiarato: “Non abbiamo ritenuto rendere pubblica la loro sosta al nostro campo per proteggerli“. L’associazione non ha specificato da cosa dovrebbero essere protetti. Ed ecco la stessa raffigurazione di sempre: “Scappano da guerre, dittature, terrorismo, cambiamenti climatici, fame e povertà; partono a malincuore, sapendo di dover affrontare un viaggio rischioso, fatto di violenza, privazioni, torture e spesso morte“.

E sono sicuri, quelli di Baobab che i migranti  “Sono in transito, perchè l’Italia non è la loro meta ma una tappa del loro viaggio verso il ricongiungimento con parenti e la speranza di una vita migliore”. Non manca mai la prosa a tinte pastello, che quasi si fa poesia, quando un certo mondo parla dei migranti. Prosa che si fa tagliente dinanzi ad ogni politica migratoria che non fosse ritenuta accettabile. A proposito di bambini. Ci si domanda cosa accadrà se e quando questi migranti verranno respinti dai Paesi eletti a loro ultima destinazione. Presso il confine francese a Ventimiglia, per esempio. Forse il Ministro d’Oltralpe verrà indagato dalla Magistratura, o forse no. In Italia, intanto, è successo. Già si sapeva. Il PM Patronaggio non si è accorto di averlo di fatto annunciato all’Italia e al Mondo appena terminata l’ispezione sulla Nave Diciotti. Carica di malati. Oggi sappiamo che almeno 70 di quelle persone allo stremo almeno si regge in piedi. E gira l’Italia.

La Procura di Palermo ha inviato al Tribunale dei Ministri gli atti dell’inchiesta su Matteo Salvini, colpevole per aver fermato i migranti a bordo della famosa nave. Il reato ipotizzato è quello di sequestro di persona aggravato, “commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018 – informa la nota del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi – in pregiudizio di numerosi soggetti stranieri“. E’ stato un ufficiale del Reparto operativo dei Carabinieri di Palermo a consegnare una busta al capo del Viminale, contenente una lettera del Procuratore. “Notifica degli avvisi è stata fatta anche ai soggetti da ritenersi persone offese del reato ipotizzato – spiega ancora la nota del magistrato – come previsto dalle disposizioni della legge costituzionale numero 1 del 1989 e della legge numero 219 del 1989″. In altre parole ai migranti della Nave Diciotti – quelli tra loro che sono stati identificati – è stata data la possibilità di rivalersi economicamente contro l’abuso che la Procura ritiene abbiano subito.

La notizia viene confermata dallo stesso Matteo Salvini n diretta Facebook. Legge l’atto agli italiani che sono collegati, in 25mila, e commenta: “Io avrei sequestrato 100 persone scappate dalla guerra, e 75 di questi a cui è stato offerto vitto e alloggio sono spariti…li metti in albergo e scappano” ha detto aggiungendo: “Mi dicono che rischio fino a 15 anni. Pazienza, mi verrete a trovare a San Vittore. Io non mollo di un millimetro“.

Dei cinque reati contestati dalla Procura di Agrigento al responsabile del Viminale e al suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi ne resta uno solo, il sequestro di persona “semplice”.  Cadono le accuse per  sequestro di persona a scopo di coazione – cioè compiuto per ricattare l’Europa – l’arresto illegale, l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio. La Procura di Palermo ha ritenuto di non dover indagare il Prefetto Piantedosi.

Il Procuratore informa nella comunicazione notificata al Ministro che “ai sensi delle disposizioni di legge, la competenza a svolgere le indagini appartiene al Tribunale dei ministri; nessun atto di indagine è stato quindi compiuto dalla procura, che ha pertanto proceduto esclusivamente sulla base degli atti ricevuti e degli elementi, in fatto e in diritto, allo stato dagli stessi ricavabili“.

In altre parole la Procura spiega che il PM di Agrigento Luigi Patronaggio ha dovuto necessariamente compiere un’indagine sommaria e superficiale, sulla base di un’idea di reati solo teorizzata. E, in effetti, le ipotesi accusatorie già ad una prima valutazione sembravano non poter coesistere e in alcuni casi configgere tra loro, basandosi su condizioni e presupposti diversi . In altri si escludevano vicendevolmente.  Non a caso la Procura ha fatto ordine in quel ginepraio di ipotesi accusatorie contro il Ministro buttate lì, buone per i titoli dei giornali mainstream, ed ha ridotto drasticamente il campo dell’indagine accusatoria. Resta salva la libertà del Tribunale di ampliare le indagini a propria discrezione. Ma non sembra un’eventualità su cui vale la pena scommettere, al momento. Si vedrà.

Certo che il clamore suscitato per un’istruttoria ancora tutta da definire sembra a posteriori prematuro. L’intervento si è fondato sulle sensazioni di un PM Patronaggio, in larga parte non confermate e comunque tutte da definire, secondo le precisazioni della stessa Procura. Il documento di oggi fa apparire l’intervento del PM che sale sulla nave dinanzi all’universo mondo, più il naturale crescendo di un “caso” nel segno di Aquarius che un ponderato intervento giudiziario. Il clamore, la stampa e la pressione mediatica sul molo. E i migranti presto dimenticati, come ombre, perchè non servivano più a puntare il dito sul Ministro. Qualcuno sa che fine hanno fatto i migranti di Aquarius? Qualcuno pensa a loro, ora?  Qual’è stato il destino di Josefa, la donna salvata da Open Arms mentre un piccolo stuolo di fotografi era pronto a scattare immagini nitide e indimenticabili?   Non lo sa nessuno. Ma in quel momento serviva. Per insultare un Ministro. Per creare scandalo, anche sullo smalto delle sue unghie. Noti lo smalto, condividi le tue perplessità e quella frase viene spacciata per fakenews dai giornali mainstream. La finta Carità che diventa isteria del politicamente corretto. Josefa non è nella casa di nessuno di quel hanno finto di indignarsi per lei. Questo significa usare i migranti. In maniera non meno cinica di lasciarli morire sotto il sole, a raccogliere pomodori. Vergognoso.

Per ora la vicenda Diciotti è una tavola apparecchiata alla perfezione per i post ed i tweet di Laura Boldrini, Roberto Saviano, Matteo Renzi. I leader senza partito – perchè non l’hanno mai avuto, o l’hanno perso – leader non a caso ricordati da Salvini mentre apriva la busta proveniente da Palermo. E’ il capitolo Primo. Ha ragione il PD a festeggiare, ora. Ma qualcosa ci dice che con Matteo non finirà come con Bettino e Silvio. Aspettiamo il capitolo Nove, o Diciotto.

fonte

via Nave Diciotti, 75 migranti si sono allontanati. La Procura di Palermo manda l’avviso a Salvini — FeniceNews24