Dal genio di Guy Nègre nasce Eolo, il primo prototipo di automobile in grado di viaggiare sfruttando il meccanismo dell’espansione dell’aria come vettore di energia.

Questo gingillo assolutamente innovativo, che prometteva di salvare le sorti della Terra da inquinamento, emissioni nocive e buco nell’ozono fu presentato per la prima volta nel 2001 al Motorshow di Bologna, ma non entrò mai in produzione.

Nonostante la promessa di rivoluzionare il mondo automobilistico, la vettura ultraecologica progettata da uno dei più grandi ideatori di motori per la Formula 1, realizzata in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, capace di percorrere 100 km con solo 0,77 centesimi di euro, di arrivare ad una velocità massima di 110 km/h e di funzionare con una sola carica elettrica per circa dieci ore, non ha passato il vaglio dell’efficienza e della funzionalità e per questo non si è proceduto alla sua immissione sul mercato dell’automobile.

Parrebbe che il meccanismo attraverso cui l’aria compressa avrebbe dovuto permettere la marcia del veicolo presenti una fallacia tecnica che, di fatto, non consente a tale autovettura di funzionare per più di qualche misero minuto di seguito; questo perché l’aria, nel percorso di uscita dal serbatoio di compressione, raggiungerebbe temperature così basse da determinare il congelamento delle gocce di condensa presenti nell’aria stessa, bloccando così il motore.

Naturalmente, a fronte di chi deduce l’inefficienza del progetto per ragioni di natura tecnica, non mancano voci sul campo che gridano al complotto, ritenendo più plausibile, invece, un eclatante boicottaggio del prodotto da parte delle maggiori compagnie petrolifere e multinazionali di settore.

Allo stato, sebbene siano trascorsi oltre quindici anni dal debutto, sarebbe ancora tutto da verificare e le due scuole di pensiero continuano a coesistere.

Ciò che è certo è che dopo la presentazione di Eolo nel 2001 e l’attesa produzione prevista nel 2002, del progetto si sono quasi perse le tracce e, nonostante il clamore riscosso nella fase iniziale, la vicenda è passata letteralmente in sordina, essendo stata bollata la promettente Eolo come un’autobufala!

Il progetto Eolo non è rimasto però un caso isolato e dopo questo primo tentativo senza esito, diverse aziende produttrici hanno pensato di replicare la trovata, perchè – si sa – le idee green, oggi come oggi, tirano; e sono un ottimo incentivo per il business…per assurdo anche quando rimangono irrealizzate!

D’altronde i combustibili fossili sono una fonte di energia destinata a finire, per cui è concretamente ipotizzabile che a porre rimedio all’imminente crisi energetica saranno autovetture che sfrutteranno le cosiddette energie alternative.

Auto ad aria compressa, auto elettriche, auto a idrogeno sono i più probabili mezzi di locomozione del futuro.

Peccato che, almeno allo stato, ed a prescindere dalla bontà dell’idea, non capiti spesso di girare per strada e di vedere un’auto ecologica.

Convertire l’aria compressa in lavoro meccanico attraverso il movimento lineare o rotativo e riuscire così, uscendo dal serbatoio a pressione elevata, a muovere un pistone o una turbina collegata ad un albero motore, è ad oggi ancora un’idea difficilmente praticabile in concreto.

Le automobili ad aria compressa dovrebbero essere dotate di bombole enormi e necessiterebbero  di un notevole quantitativo di energia per comprimere l’aria contenuta nelle stesse bombole; lo stato dell’arte è che la conversione in energia meccanica dell’aria compressa, purtroppo, provocherebbe grosse perdite con un notevole dispendio.

Al momento l’alternativa più utile è quella delle auto ad energia elettrica, già presenti sul mercato anche se non particolarmente diffuse, e siamo ancora ben lontani dal vedere in circolazione un’automobile ad aria compressa.

Ma a parte le oggettive difficoltà tecniche, c’è un altro scoglio da superare. Quand’anche il progetto fosse realizzabile, pensate che il popolo italiano, vanesio e modaiolo, sia pronto a prendere cognizione della necessità di inquinare un pò meno, sfrecciare un pò meno, posare un pò meno, spendere un pò meno e rispettare l’umanità e l’ambiente un pò di più?!

 

 

 

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via PROGETTO EOLO: IL FUTURO E’ NELL’ARIA? —