L’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato cinque mozioni presentate da Forza Italia, Cor, Cinque Stelle, Pd e Ala. Diversi gli obiettivi per un maggiore impegno del Governo sul fronte della lotta a quello che resta il più diffuso tumore femminile. Ogni anno in Italia colpite 46mila donne. Parere favorevole del Governo. I TESTI DELLE 5 MOZIONI.

14 FEB – L’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato ha approvato cinque mozioni pèarlamentari sui tumori femminili, presentate da senatori dei Gruppi FI-PdL, CoR, M5S, PD e ALA.

La sen. Rizzotti (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 600 che impegna il Governo a destinare risorse e adottare misure, anche attraverso accordi nella Conferenza Stato-Regioni, al fine di assicurare uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale per l’esenzione del ticket alle portatrici di mutazioni patogenetiche.

Il sen. D’Ambrosio Lettieri (CoR) ha illustrato la mozione n. 638 che impegna il Governo ad attivare tutti i centri di senologia nelle diverse Regioni; a includere nel programma di screening, previsto dal Servizio sanitario nazionale, anche le donne con un’età a partire da 25 anni; a potenziare le attività di prevenzione e diagnosi precoce del cancro alla mammella; a promuovere una campagna di formazione sull’autopalpazione all’interno delle scuole secondarie.

Il sen. Gaetti (M5S) ha illustrato la mozione n. 684, che impegna il Governo a valutare l’attività svolta dai centri di senologia, prevedendo un meccanismo di premiazione per le Regioni virtuose e sanzioni per quelli che non soddisfano criteri di qualità ed efficienza; a promuovere adeguate campagne di informazione per la prevenzione; a valutare l’opportunità di istituire un meccanismo premiante, anche di tipo fiscale, per i cittadini che si sottopongono a screening.

La sen. Dirindin (PD) ha illustrato la mozione n. 713 che impegna il Governo a promuovere la realizzazione di un’efficiente e capillare rete di centri di senologia per garantire i migliori trattamenti diagnostici e terapeutici in tutte le Regioni; a monitorare nelle diverse Regioni l’andamento dei programmi di screening; a prevedere interventi per l’estensione in tutte le Regioni dei programmi di screening a favore delle donne dai 45 ai 49 anni sulla base delle evidenze scientifiche disponibili.

La sen. Gambaro (ALA) ha illustrato la mozione n. 719 che impegna il Governo a potenziare i programmi di screening in tutte le Regioni; ad attivare le breast unit (raccomandazioni europee cui devono attenersi i centri di senologia); a potenziare il monitoraggio dei dati regionali; a istituire finanziamenti ad hoc per la valutazione di progetti da parte di revisori di chiara fama internazionale; a garantire l’attivazione dei centri di senologia in tutte le Regioni entro il 2017; a favorire la creazione di laboratori transnazionali.

Alla discussione hanno partecipato le sen. Fucksia (Misto), Anitori (AP) e Padua (PD) le quali hanno ricordato che ogni anno 46.000 donne si ammalano di tumore al seno che costituisce la prima causa di mortalità per tumore nella popolazione femminile; i fattori di rischio della patologia, che aumentano con l’età, sono riproduttivi, ormonali, dietetici e metabolici.

Il Sottosegretario di Stato per la salute Faraone ha espresso parere favorevole su tutte le mozioni, a condizione che diversi impegni siano riformulati con l’introduzione della formula “a valutare l’opportunità di”.

Hanno svolto dichiarazione di voto i sen. D’Ambrosio Lettieri (CoR), Silvana Comaroli (LN), Mazzoni (ALA), Alessia Petraglia (SI-Sel), Aiello (AP), Gaetti (M5S), Maria Rizzotti (FI-PdL), Emilia Grazia De Biasi (PD).

14 febbraio 2017
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