Zingaretti vince alle primarie PD

Nicola Zingaretti ha vinto le primarie del PD. Il Presidente della Regione Lazio è adesso il nuovo Segretario dell’ultimo partito italiano, dopo aver battuto al congresso Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Le consultazioni sono state molto partecipate e hanno rappresentato un momento importante per le forze di opposizione del Paese.

Si sono presentati ai gazebo oltre 1 milione e 600mila cittadini, tra i quali spiccano molti nomi illustri e di peso (come Nanni Moretti, quello dei con questi dirigenti non vinceremo mai). Zingaretti ha vinto con oltre il 65% dei consensi, riducendo gli avversari al 22% (Martina) e al 12% (Giachetti).

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La netta affermazione della mozione zingarettiana ha galvanizzato gran parte dell’elettorato di centrosinistra. La vittoria del fratello di Montalbano ha rappresentato per molti la definitiva riscossa contro il renzismo. Si tratta in realtà di una lettura distorta, troppo ottimista. Che tra le altre cose dimentica che in questo congresso il PD non si sia mai confrontato sui temi e sulle linee.

Di certo è chiaro adesso l’isolamento di Matteo Renzi all’interno del Partito democratico. Così come esce indebolito da queste primarie anche un altro pezzo grosso degli ultimi mesi: Carlo Calenda, autore di un improbabile manifesto col quale traccia un’improbabile strategia per le elezioni europee. Adesso scatta il conto alla rovescia per la resa dei conti, che si consumerà appunto dopo l’appuntamento elettorale di fine maggio. L’annunciata debacle del partito sarà il punto di partenza per un processo dialettico interno importante. Al termine del quale si deciderà a chi devono andare le spoglie del PD. Ma dopo il 3 marzo, è verosimile che vadano agli zingarettiani. E che ai renziani verrà detto chiaro e tondo: Quella è la porta.