Su un punto, il governo di Roma è unanime: il difficile passaggio diplomatico della nave bloccata a Catania per alcuni giorni, ha reso evidente al mondo intero una grave mancanza di lealtà tra i Paesi che ancora fanno parte dell’Unione Europea. Di conseguenza, è da chiedersi se ha senso continuare a credere negli impegni reciproci e nella volontà condivisa di costruire insieme una compagine di popoli. I costi economici dell’Unione sono molto alti e non si può continuare a sentirsi membri di un sodalizio inaffidabile, che tratta in questo modo e lascia senza aiuto chi ne fa parte quando si trova in difficoltà. È un precedente inammissibile; in avvenire non dovrà mai più ripetersi un caso del genere.
Pertanto, è opportuno che i firmatari del contratto di governo ritrovino la piena coesione e unità d’intenti nel definire con una sola voce le ragioni legittime da rivendicare nelle sedi europee. È giusto dare all’organismo sovranazionale di cui fino a oggi si è fatto parte un’altra possibilità, per cambiare e correggere la propria condotta; ma le risposte che arriveranno devono essere valutate con serietà e severità: ogni arrendevole lassismo, farebbe solo il gioco di chi vuole scaricare tutti i problemi del vicino continente africano sulla prima linea della Sicilia e dell’Italia.

Se l’Europa vuole difendere i suoi confini, si impegni per davvero e adeguatamente; altrimenti cesserà presto di esistere e la tutela delle frontiere tornerà a essere un dovere primario dei Popoli attraverso i governi che ne esprimono la volontà. Già i Siciliani sono stati presi in giro per decenni con Psr e altre forme di finanziamenti europei che hanno foraggiato solo la corruzione, senza produrre alcunché di utile al fine di superare la condizione di cronica arretratezza – complici tra l’altro i traditori collaborazionisti locali. Se ci sarà l’uscita dall’Europa della compagine italiana, coinvolgerà anche la Sicilia e avremo fatto un passo avanti verso la libertà.

via Frontiere e migranti – Alba Siciliana: “Cacciamo fuori l’Europa, questa UE non merita un centesimo” — Alba Siciliana