Giuliano l’Apostata: l’ultimo pagano

Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone – Docente di storia e filosofia presso Miur

Giuliano vede nel cristianesimo una delle cause principali della decadenza dell’Impero: trova infatti riprovevole che una setta giudaica, emarginata dagli stessi giudei, si arroghi il diritto di disprezzare la cultura atavica, fautrice dell’unità del mondo classico e responsabile del buon funzionamento dell’Impero: la nuova religione ha permesso a Costantino e ai suoi discendenti di legittimare i loro omicidi, ha destabilizzato la classe aristocratica con la sua predicazione di povertà e ha introdotto il terrore e il senso di colpa nella vita quotidiana.

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Giuliano è consapevole che l’antica religione non potrà tornare a prevalere su un’organizzazione come quella cristiana; la soluzione è imitarla. I suoi proclami saranno sempre volti al contenimento pacifico del cristianesimo, a cui è fatto divieto di proselitismo. Dimostra grande tolleranza, preoccupandosi spesso di controllare che non venga fatta violenza ai cristiani nelle province dell’impero. Lungi dal voler convertire i cristiani, chiarisce più volte il suo desiderio di lasciare ai cristiani libertà di coscienza, A Cirillo dobbiamo anche l’epiteto di ‘Apostata’ con cui Giuliano passò alla storia.

Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone – Docente di storia e filosofia presso Miur