Il canto dell’usignolo
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Sul Poggio, è notte fonda ormai
in basso, miriadi di luci splendono
ravvivando la valle del Basento,
posta ai piedi del Parco Nazionale
dell’Appennino Lucano, da dove, la valle,
vista dai poggi è spettacolo unico
entro cui lentamente, la città si sveglia,
scendo giù dal poggio la raggiungo.
Raggiungo il Parco di Montereale…
Là giardini fioriti salutano l’alba,
mentre gli abeti, i pini e i cipressi
si scrollano la notte di dosso.
Lungo limiti impenetrabili,
appare il risveglio primaverile,
e dall’interno dei confini della pineta
giunge, una risonante dolce melodia.
La odo in questa aurora potentina:
è la melodia del canto armonioso
di un piccolo solitario usignolo:
il suo echeggiare è meraviglioso.
È il saluto di gioia dello sparuto,
piccolo, esile, uccellino al giorno,
canto che si diffonde piacevolmente
e ridesta l’entusiasmo nella gente.
Questi risvegli sono un’incanto
delle albe potentine, accarezzate
dall’aria salubre, fresca e salutare
in un orizzonte segnato dai monti.
Mi porto sulle scale, in Via del Popolo,
mi rinfresco i polsi alla antica fontana.
Poi scruto il panorama dal lato inverso,
infine le scale mobili mi inghiottono.
Lì scelgo la direzione e vado in periferia,
mi pare essere sulla giostra delle sagre,
sulle scale mobili sembriamo strani pupi
che stando immobili, andiamo sù e giù.
Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo.
Foto di copertina inviata dall’autore.
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