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Tratto da:Onda Lucana by Gerardo Renna

IL MIO PAESE (7)

Banzi è il mio paese ed in provincia di Potenza si vede.
Poco esteso, pochi abitanti e poche pretese!

Il mio paese è bello, perché è il nostro caro paesello!

Della Basilicata fa parte, ma prossimo è al confine pugliese,
al margine della provincia barese.

Sull’altipiano di una collina si distende in mezzo ai suoi vicini. (1)

A poca distanza, a sud-est, Genzano di Lucania,
il suo fratello maggiore, di cui un tempo era frazione.

Il guardo girando poi, una montagna strana scorgiamo.
E su di essa ACERENZA, o meglio, d’Orazio l’eccelsa Acheruntia,
dall’alto, come aquila, domina sovrana!

Più in là, verso ovest, Forenza su di un colle svetta.
Per il nome, a Forentum fa pensare,
anche se nei pressi di Lavello il suo sito è da cercare

I Forenzoni, in solenne processione, (2) a Banzi in passato venivano
la nostra madonna a venerare.

Ad ovest, ma in lontananza, è bello il Vulture contemplare.

Un gigante laggiù nell’Appennino lucano!

Imponente col verde manto al ciel si staglia
e tutto scruta nel vasto piano!

Ai suoi piedi, come in ossequio: Melfi, Rionero, Rapolla
e, più a noi vicini: Maschito, Venosa e Lavello.

A nord, ancor più prossimi a noi: Palazzo S. Gervasio,
Montemilone e Spinazzola, e ancor più in là: Minervino e Poggiorsini:

Questi tre ultimi già della Basilicata fuori dai confini.

Amo il mio paese: Lo amo per la sua semplicità,
per la passata celebrità e per la sua gente, che è la mia gente.

Sono qui nella pianura padana, ma sempre penso al mio paese lontano!
Lassù in cima alla collina nel sole del mattino!

Belle valli ed estesi boschi di verde lo circondano
e di frescura lo inondano!

Fontane qua e là nel suo territorio sparse
ristoro danno tutto l’anno!

D’estate specialmente, quando il sole arde e la sete si fa opprimente!

Ad est, nella collina ed al paese vicino, la “FONTANELLA” troviamo

e, ad essa di fronte, la “FONTANA GRANDE”.

Sempre ad est, un po’ più in là su di u na collina vicina,
il vastissimo “BOSCO DI COSENTINO”.

A nord, subito fuori Banzi, la “FONTANA DEI MONACI” incontriamo
e poco più giù, la “FONTANA NUOVA”.

Nella valle scendendo, lo scenario stupendo delle “GROTTE”ammiriamo,
dimore, un tempo, di uomini e bestiame.

Bello è il mio paese sull’altipiano disteso!

Attorno al campanile raccolto della sua chiesa francescana,
Banzi vive la sua vita paesana, che nel centro pulsa quotidiana.
Lungo il corso, largo, ma corto, c’è il passeggio ogni giorno.

Per una gran porta ad arco ogivale
nella nostra Abbazia si entra di epoca medievale.
Oltre questa porta, detta volgarmente il “PORTONE”,
in una piazza quasi tutta chiusa ci si trova che di un papa porta il

Il famoso Urbano II che nel 1088, per alcuni, o nel 1089, per altri,
a Banzi venne con largo stuolo di prelati,
principi, duchi, conti e baroni a consacrare
dell’Abbazia bantina la nuova chiesa benedettina.

Per un supportico a semi arco in un piccolo largo si accede
dov’era il primitivo convento dell’Abbazia.

A destra, di fronte alla “PORTA SANTA”:
la bella CHIESA FRANCESCANA.
Alta, larga, ariosa, chiara e luminosa dentro,
ma scura e vecchia nella facciata esterna.

Sul retro della chiesa, ma ad essa aggiunto,
IL NUOVO CONVENTO CON IL CHIOSTRO
E LA BELLA CISTERNA settecentesca.

Fuori dell’abbazia, il centro cittadino
con la piazza, una fontana monumentale
e la bella villa comunale.
E, tra piante e fiori, la statua eretta della vittoria.

Al margine della piazza, l’edificio scolastico
con torretta ed orologio sulle quattro facciate.

Banzi, della Lucania un piccolo paese.
Ma grande una volta era, quando BANTIA appellata era.

Gia prima dei Romani importante era.
Libera, industriosa evoluta e progredita,
finché nel vortice di Roma non cadeva!

Allora la libertà perdeva, ma più importante quella Potenza lo rendeva!

Municipio romano divenne e d’allora la sua fama si fece perenne!

Molti scrittori, antichi e moderni, di Bantia parlarono,
ma mai abbastanza, sì che poco, purtroppo, ancora sappiamo.
Quel poco, però, è molto importante, che parlarne anche noi vogliamo.

A capo della “FEDERAZIONE DEI BANTINI” (3)
CON CENTRI RELIGIOSI E CIVILI, protagonista fu di civiltà.

La lex della “TABULA”(4) attesta il dominio romano
che mai scemò la sua importanza.

Nella storia, pure si parla di Bantia per la MORTE CLAMOROSA
di UN CONSOLE ROMANO VALOROSO (5)
nel suo territorio avvenuta per un’imboscata di ANNIBALE nella II guerra punica.

E ancora la “FONS BANDUSIAE” del grande Orazio (6)
i cui versi, semplici ma poetici ,
idilliaca han reso una delle più belle valli di Banzi.

Un’imponente rupe con gli elci prospicienti
sulla sommità del suo incavo roccioso (“cavis impositam ilicem saxis”)
da cui scendon mormoranti le sue acque
(“unde loquaces limphae desiliunt tuae).

Ed infine la nostra Abbazia, della Basilicata la più antica.
Ed anche molto famosa per i suoi tanti vastissimi possedimenti
e per la sua storia annosa, che ancora il caro nostro paese onora!

Funo di Argelato, marzo 2003

Questa poesia l’ho fatta volutamente lunga, affinché una sola poesia contenesse vari argomenti riguardanti Banzi, il suo territorio ed i paesi vicini (anche se tutto ciò l’ho gia trattato in diverse poesie su Banzi.

1) in mezzo ai suoi vicini: cioè ai paesi vicini che gli stanno attorno
2) I Forenzoni in solenne processione: una delle solenni processioni, che fin dal medioevo (anno mille) facevano alcuni popoli limitrofi di Banzi, dismessa solo negli anni 60 del ‘900.
3) “FEDERAZIONE DEI BANTINI: la “Respublica Bantinorum”.
4) TABULA: la Tabula Bantina, di bronzo ed opistografa, scritta in entrambe le facciate e riportante da una parte una legge romana dell’età dei Gracchi (la lex Sempronia di Tiberio Sempronio Gracco) e dall’altra lo statuto del Municipium Bantiae.
5) UN CONSOLE ROMANO VALOROSO: MARCO CLAUDO MARCELLO
6) ORAZIO: Quinto Orazio Flacco, grande e celebre poeta latino (Venusia 8 dic. 65 a.C. – Roma 27 nov. 8 a.C.)

Tratto da:Onda Lucana by Gerardo Renna