LA FANCIULLA CHE AMÒ INVANO
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Signora,
sorrido nel leggere
questa tua poesia.
Parole leggere, contenute,
mai casuali o giusto
per scrivere qualcosa.
Io, che ti sono amico
da una vita, conosco
i risvolti di ogni parola
che hai impiegato
nel comporre quella
tua bella poesia.
È la tua solitudine
che vuole evadere,
allora, fende i ricordi
per cercare in essi,
il tempo della giovinezza
con cui riprendere un volo
fantastico da condidere.
Volo in realtà interrotto
appena cominciato,
dall’avverso fato
ma che tu hai vissuto
e mai dimenticato.
Un amore solitario
mai sopito realmente,
un amore che andasti
a cercare seguendo ciò
che l’istinto ti comunicava
e tu lo hai esternato
cercando chi amavi.
Non lo trovasti più…
Paziente ti ponesti
in attesa, aspettasti
per anni, inutilmente.
Poi qualcosa ti fece capire
che bisognava reagire,
quindi andare oltre
quell’esperienza sognata,
che la vita ti aveva fatto
intravedere e poi negato.
Ora rammenti in poesia
il tuo vissuto con sincerità.
Forse manca una frase
a quella tua poesia questa:
“” Non sempre la persona
che più si ama o amato,
diviene poi la persona
con cui si dividerà la vita.””
Non è, quella da te citata
la sola fanciulla che
ha avuto nella vita
un’esperienza simile.
Nè consola sapere che
al mondo altri innamorati
hanno vissuto storie
d’amore come questa.
Ma lassù c’è Dio
che ad ognuno porge
un rimedio e la vita
continua riservando
gioe, soddisfazioni
e momenti meno lieti
ma sempre superabili.
La vita, non è mai
come desideriamo,
cioè: gaia, felice e lieta,
ma aver amato qualcuno
con purezza e candore,
è sempre grande cosa.
Signora, la tua poesia
non è vana, ma racchiude
un sentimento vero.
Questo ti onora, Signora.
Petali di rosa alla tua vita.
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo.
Foto di copertina tratta da Web.
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