La sentinella della primavera.

Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari

Parlare del mandorlo e del suo frutto (mandorla) crea in me ricordi che causano emozioni. Le sue origini sono dell’Asia centro occidentale e i fenici dalla Grecia lo introdussero in Sicilia, per poi diffondersi notevolmente in tutto il sud Italia e non solo, con l’impero romano (chiamata da loro, la noce greca)

La Puglia e la Sicilia furono le regioni dove la coltivazione del mandorlo venne praticata un po’ ovunque. Infatti, proprio grazie principalmente ad esse , l’Italia, dopo diversi decenni, divenne il primo produttore di mandorle. Oggi il primato viene conteso tra l’Australia e gli Stati Uniti d’America.

Il suo frutto, oltre ad essere presente in tutte le tavole del mondo come frutta secca, viene utilizzato nell’industria dolciaria e, dal frutto ancora tenero,si ottiene il famoso latte di mandorla, molto apprezzato.

Dunque quando si parla del mandorlo si parla di una pianta nobile, inoltre è il primo albero a foirire, per questo viene definito la sentinella della primavera, perchè annuncia l’imminente arrivo della primavera.

Forse proprio per questo motivo che è stato fonte di ispirazione per diversi poeti, scrittori, musicisti e artisti in genere. Una delle prime opere che ho letto è quella di Giosuè Carducci: (Primavera classica), in cui parla del mandorlo in fiore. Il poeta cileno Pablo Neruda nella sua poesia (Ho fame della tua bocca) menziona la mandorla : ” voglio mangiare la tua pelle come una mandorla intera “, Il poeta abruzzese Cesare De Titta , si presume durante la sua permanenza in Lucania, scrisse una poesia molto bella (secondo un mio personale giudizio), dal titolo . ” Il mandorlo di febbraio ” , descrivendo tutto il suo fascino.

L’elenco sarebbe lungo se volessi menzionare tanti altri poeti meno conosciuti; nel campo musicale non va dimenticata : La tarantella del” mandorlo in fiore “di agrigento e nel campo cinematografico Antonio De Curtis in arte Totò durante il l film (Totò cerca moglie)gli dedica alcuni passaggi. Nella tradizione popolare poi, ad esempio quella pugliese e lucana, al mandorlo vengono dedicati aforismi, modi di dire e tan’altro:

1) Amor di monaca e fior di mandorlo presto arrivano e presto vanno

2) Se settembre ti è amico apri mandorle e fichi

3) Basta un pugno di mandorle per far diventare un fiasco bianco ecc.

Sul mandorlo e sul suo frutto potrei dire tante cose parlando dei tanti racconti editi e inediti che sono alla mia conoscenza e leggende molto suggestive.

Concludendo mi auspico che l’Italia possa tornare a riprendersi il primato nella produzione ed esportazione e che artisti, poeti, scrittori ecc. ecc. possano continuare ad avere come fonte di ispirazione per le loro opere, questa nobile pianta con il suo frutto tanto gustoso.

Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari

Si ringrazia l’autore per la cortese concessione del testo e della copertina.

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