LA STANZA DI COMPENSAZIONE
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone – Docente di storia e filosofia presso Miur
Il dovere primo di un uomo è quello di cercare di capire e di distinguere: “è la distinzione che ci fa saggi” lasciò dire al suo Guglielmo nel Nome della Rosa, Umberto Eco. Ergo, anche nel caso della famigerata Banda della Magliana, occorre distinguere e capire che questa Banda, fu, appunto, più famigerata che realmente pericolosa. Questo perché la Banda fu una sorta di stanza di compensazione di cui si servivano diverse entità criminali-statali ed eversivo-politiche, tra queste: la ‘Ndrangheta, i Servizi Segreti che non ha più nemmeno senso chiamarli deviati, poiché questi servizi sono deviati per definizione altrimenti non ci sarebbe bisogno di chiamarli segreti e, naturalmente, Cosanostra siciliana, per non parlare anche dei legami con la Camorra cutoliana, la massoneria made in P2 e l’estrema destra eversiva romana e nazionale. Ma di pericolosità reale la Banda della Magliana, in quanto tale, ne ebbe sempre realmente poca, questo perché anche uno stato “sgangherato” come lo definì Aldo Moro, come il nostro, non poteva e non può tollerare una organizzazione criminale dai tratti mafiosi nella sua stessa capitale, perché almeno nel centro della capitale lo Stato deve esistere, altro conto è nella periferia, come era allora la Magliana e come è adesso Ostia. Infine la Banda della Magliana, proprio per la sua connotazione primigenia di “stanza di compensazione”, tra le diverse organizzazioni che si servivano degli uomini della
Magliana in vari modi, era sempre subalterna a un altro potere molto più organizzato, verticistico e strutturato fosse questo: criminale, statale o parastatale e politico-terroristico. I veri attori di questa scena sono e vanno da ricercarsi altrove, come spesso accade in Italia, quelli che sono caduti e di cui il pubblico conosce le gesta, e forse sotto, sotto, ma nemmeno più di tanto, li ammira, sono quelli che Lenin avrebbe certamente chiamato: “gli utili idioti” delle altre organizzazioni criminali che si servirono degli uomini della Banda della Magliana. Con buona pace del Libanese alias il re di Roma. Anche perché la monarchia a Roma non dura mai, è la storia che ce lo insegna: si finisce sempre come Tarquinio il Superbo.
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone – Docente di storia e filosofia presso Miur
Teoria affascinante e convoncente.