
Tratto da:Onda Lucana by Gerardo Renna
LA VALIGIA DI CARTONE
Dal paese su in collina
con la valigia in mano e il cuor pien di spine
alla stazione, fiducioso, scende l’emigrante!
Scuro in viso, il treno aspetta che lento avanza nella steppa! (1)
Melanconico ed assente, ora è solo fra la gente!
Solo! L’animo triste e vuoto!
Senza amici, né parenti, che già lontani sono.
A sedere neanche un posto trova, così la sua pena… sale sale ancora!
Dopo un tratto del suo percorso, scender deve per cambiare treno.
In un’altra stazione or si trova con la sua valigia di cartone!
Frastornato e scosso, purtroppo ancora gli tocca d’aspettare
un altro treno che tarda ad arrivare!
L’attesa sempre più gli pesa, ché la testa di pensieri si fa greve…!
L’altoparlante finalmente quest’attesa rompe,
anche se i timpani strazia lacerante!
La sua valigia allor afferra l’emigrante
ratto a salir su quel treno gigante!
Ma presto circondato si trova
da ogni dove dalla gente, che frenetica lo spinge,
come del mare l’onda e i cavalloni!
Di nuovo sul treno or si ritrova.
In piedi ancora, fra tanta gente,
solo con i suoi pensieri e la sua valigia di cartone!
(Funo di Argelato, Agosto 1989)
(1) – steppa: termine usato qui per indicare della campagna arida o ricoperta solo di stoppia!
Tratto da:Onda Lucana by Gerardo Renna