Dal libro di Giovanni Verini Supplizi: “Labirinto Bosè“; Graziano Accinni si racconta, disponibile dal primo del mese di luglio in tutte le librerie nazionali.
Foto copertina tratta dal singolo: “Los chicos no lloran”.
Ciao Graziano, tu hai suonato la chitarra in “Los chicos no lloran”, un album di grande successo di Miguel Bosè, come è nata questa collaborazione?
E’ stata una grande fortuna lavorare con un personaggio che oltre al carisma che lo contraddistingue è un uomo di grande umiltà e cultura. Lì tutto è nato perché in quel periodo parliamo tra il 1990-1992 collaboravo spesso con Roberto Colombo che tra l’altro è uno dei produttori ed arrangiatori del disco insieme a Enzo Feliciati. Lo avendolo conosciuto tramite Armando e Pino Mango potevo contare sulla stima e la fiducia di Roberto. All’interno del lavoro di Bosè c’erano due autori allora giovanissimi Ferrario e Grilli di Milano che hanno scritto brani di successo per Miguel Bosè anche il capolavoro in assoluto sia come musica che come lirica “Se Tu non Torni” anche questa cosa mi ha aiutato notevolmente perché questi due giovanotti mi avevano già invitato in un loro lavoro per la DDD con il loro gruppo che si chiamava “I FATTORINI” quindi mi trovavo tra persone conosciute con cui condividevo anche porzioni di vita oltre che lo studio di registrazione.
Parlaci del lavoro in studio, qualche aneddoto particolare che ricordi e di Miguel, come è stato lavorare con lui?
Io la prima parte del lavoro l’ho condivisa con Roberto Colombo nel suo studio di Grignasco insieme al mio amico bassista Paolo Costa e con i due insieme a Ferrario e Grilli abbiamo imbastito la parte musicale e ritmica del singolo ”Los Chicos no lloran” con questo andamento un pò Afro-Reggae con chitarre che si rifacevano ai lavori di quel periodo uno su tutti Graceland di Paul Simon che aveva preso in prestito la Cultura musicale dell’Africa. La seconda parte invece si è svolta proprio con Enzo Feliciati l’altro arrangiatore e produttore del disco e appunto il grande Miguel. Quando sono entrato nello studio Excalibur di Milano mi sono trovato davanti questa icona del fascino dell’arte e della musica e ti dico che faceva un certo effetto ritrovarselo molto vicino. La cosa più entusiasmante è stata la sua modestia che mi ha fatto sentire subito a mio agio, non ero abituato a lavorare in altri dischi, io lavoravo prettamente per Armando e Pino Mango con loro riuscivo a essere soddisfatto a pieno nel mio lavoro artistico e umano.Ti volevo ricordare che la richiamata nella seconda parte del disco era dovuta al fatto che nel brano ”Manos Vacias” nessuno era riuscito a mettere delle chitarre che soddisfacevano i gusti sia dell’artista che dell’arrangiatore, beh!
Che dire, ritrovarsi in uno dei migliori studi della Milano dell’epoca dopo che il tutto era stato fatto provare ai vari turnisti dell’ambente mi mise un pò in soggezione. Mi apprestai a montare il mio rack con diverse macchine sia digitali che analogiche e una volta partito il brano chiusi gli occhi e con la mia Steinberger mi feci trasportare da un bellissimo brano e subito entrai in sintonia con Bosè che apriva e chiudeva gli occhi steso sul grande divano dello studio con aria tra il divertito e l’entusiasmato erano le sue espressioni che mi davano serenità e fiducia, in primis risolvemmo l’intro che con un suono pieno di inviluppo la chitarra entrava in questa atmosfera classicheggiante per poi approdare alla frase fatta con un suono molto originale per l’epoca fatto con un processore che era il famoso Korg A3 usato anche dal mitico “The Edge” degli U2.Non lo so cosa successe ma nel giro di una mezzoretta avevo risolto quello dove tutti gli altri non erano riusciti.
Ad un certo punto nel frattempo che Luca Vittori, allora fonico all’Excalibur, metteva a posto tutti i suoni io e Miguel davanti ad un the ci mettemmo a parlare e fu li che mi misi, nel più completo relax, d’impegno a voler sapere di più della sua vita. Fu quando mi raccontò che la sua infanzia la viveva con in casa personaggi quale Picasso, Salvador D’Ali, Garcia Lorca e tutti gli amici del padre e gli attori amici della madre artisti di caratura mondiale che avevano cambiato con la loro cultura una intera generazione. Bisogna pur dire che era figlio di una grande e bellissima attrice Lucia Bosè e il più conosciuto torero di Spagna Luis Dominguin. Mi disse che addirittura Picasso fu il padrino del suo battesimo con questo che altro dire ahah!!!! Da buon lucano mi feci piccolo piccolo….
Che effetto fa aver lasciato un proprio segno in classici a livello mondiale come “Bambu”, “Manos Vacias” e tanti altri in questo lavoro?
L’effetto di tale lavoro ha contribuito in termini di professionalità e di musicalità alla mia crescita di chitarrista e di collaboratore artistico è un disco di grande successo con milioni di copie vendute in Spagna e America Latina oltre che in altri posti del mondo. Fa davvero un certo effetto notare che un paio di brani tra cui proprio Los Chicos No Lloran sono stati scelti per svariati The Best dell’artista spagnolo tra i più conosciuti nel mondo. Ancora resto incredulo che nello stesso LP compaiono personaggi quali: Manuel Carmona e anche Vicente Amigo e artisti bravissimi di cui io non sapevo neanche il nome tutti amici di Miguel Bosè.
Mi sono ritrovato nelle classifiche spagnole con ben due album quello di Miguel appunto e Hierro Y Fuego il secondo album di classifica di Mango oltre ad Ahora (Adesso) del 1987. Le produzioni mi hanno onorato per ospitalità e professionalità è stata un’esperienza indimenticabile visto che io non ero un turnista e che ero abituato solo a lavorare in equipe e soprattutto al sud negli studi privati dei fratelli Mango. Ho cercato di portare all’interno del disco una piccola parte sperimentale di cui i dischi di Mango erano permeati con alcune sonorità più digitali oltre a quelle ritmiche tipiche dei nostri lavori. Insomma per concludere ho avuto l’onore di essere all’interno di un disco storico pieno zeppo di collaboratori, musicisti ed artisti internazionali che Miguel ha fortemente voluto nel suo lavoro del 90.
Stai lavorando a qualche progetto attualmente? Se non erro è uscito da poco un cd di musiche lucane…
Si è appena uscito il secondo mio lavoro Elettrico ed Etnico,”Dialetto” by Tribù Lucane è la continuazione del mio primo lavoro di matrice Folk “Elettrico Lucano” appunto dove riprendo le antiche melodie lucane con sonorità e ritmi più incalzanti. Questo nuovo lavoro vede insieme a Me musicisti lucani e salernitani del Vallo di Diano e altri artisti che in maniera del tutto amichevole hanno condiviso questa esperienza. Citarli è d’obbligo: alle voci: Giuseppe Forastiero, Antonio Infantino, Grazia Ragone e Filippo Scilleri poi alla batteria, sequenze e come fonico sia in studio che dal vivo: Luigi Gaetani, al basso Giuseppe De Lio alle chitarre insieme a me Silvio De Filippo proveniente da un altro mio progetto musicale più acustico gli Ethnos.
Il disco rigorosamente di matrice Lucana è la sintesi di una ricerca sul campo dove si mettono in evidenza testi e musiche che vanno da fine 800 fino ai primi del 900 con i brani dei musicanti girovaghi dell’Alta e Bassa Valle dell’Agri con in primis i Viggianesi. Dialetto è nato per dare alle nuove generazioni la possibilità di assaporare i canti dei Loro Avi conditi in salsa Folk-Prog, Lounge,Blues e Jazz-Rock con alcune scorribande in territori World-Music.
Fonte: Si ringrazia per la collaborazione Graziano Accinni per conto di Giovanni Verini Supplizi – Editore: CRAC Edizioni
Tratto da: Onda Lucana® Press