
L’anno …di civiltà se verrà…nella citta’di Potenza
Tratto da:Onda Lucana by Mat Vulture
(confidenziale approccio tra la citta’ e la mia vicenda personale).
Terminato l’anno bisesto (2016 anno nefasto secondo il vecchio proverbio dei nonni e non solo dei nonni vista la situazione in Italia e nel mondo tra crisi economica e guerre varie) c’è da sperare in un rilancio con il 2017.Torniamo a noi. Che dire del concerto in piazza Pagano? Semplicemente SPETTACOLAREEEEEEEEEEE.
Sono avvezza ai concerti di fine anno ma la professionalità e serietà dei partecipanti è stata lodevole perché in una piccola provincia come la nostra, in genere, c’è sempre qualcosa che non funziona.
E che dire degli spettatori? Idem, comportamento ed entusiasmo alle stelle ma sempre contenuto nei limiti, pensate che spettatori forestieri hanno commentato dicendo che il pubblico non essendo andato in escandescenza non ha evidentemente apprezzato lo spettacolo.
Che dire, beata ignoranza, forse si aspettavano botte e fucilate dimenticando che CROCCO è morto già da molto tempo. Costoro rappresentano lo specchio, evidentemente, marcio dell’Italia dove chi alza la voce, chi usa mezzi violenti pensa di essere il più forte e sappiamo che non mancano esempi simili in tutti gli ambiti lavorativi fino alla politica.
Voglio ricordare a costoro che anche in Basilicata ci sono quelli che noi chiamiamo BUZZURRI o TAMARRI e io in particolare ne ho incontrato uno (la sera del concerto in piazza Pagano) a livello di gestore di una pubblica attività che per concedere l’accesso ai pubblici servizi (intendo esigenze fisiologiche) ha preteso dagli utenti l’obbligo della consumazione e l’esibizione dello scontrino (questo lo ha dovuto rilasciare per forza anche per la presenza della finanza). Dimenticavo c’era anche un buttafuori che controllava obbligato, a suo dire, dal proprietario.
Egregi “costoro” non confondere la nostra civiltà con un ospitalità che paragonate a quella degli indios, che scambiavano il proprio oro con gli specchi che gli regalava Colombo; non portiamo i gonnellini di paglia e nemmeno il pastrano come mantello. Evitate la facile battuta, non fatecele girare, per quello ci pensano già le pale eoliche, nostra produzione principale.
Tratto da:Onda Lucana by Mat Vulture