Può darsi che gli italiani quando pensano all’Albania abbiano ancora in mente la fuga in massa degli albanesi (quasi trent’anni fa) dal crollo del regime totalitario e pauperista di Tirana. Ma ormai è passata una generazione e l’Albania si è trasfigurata in una democrazia, ha uno stato di diritto e ha anche scoperto il boom economico. Se di questo non si sono accorti molti cittadini italiani, se ne sono però accorte le aziende italiane, che occupano più del 30 per cento degli stand alla Fiera Internazionale di Tirana (oggi è la giornata conclusiva). E la realtà è cambiata pure nei flussi migratori, perché succede ancora che alcuni albanesi si trasferiscano a lavorare in Italia, ma capita pure il contrario, con imprenditori di casa nostra che attraversano l’Adriatico per aprire fabbriche, o magari alberghi e ristoranti – perché sì, l’Albania è in pieno sviluppo anche dal punto di vista turistico – e oltre ad assumere persone in loco si portano dietro competenze dall’Italia.

La Fiera Internazionale di Tirana di svolge in una “location” che si chiama Palazzo delle Brigate; è arrivata alla ventiquattresima edizione e anche nel 2017 si farà certificare i numeri, come ogni anno, dall’Istituto delle Statistiche Fieristiche (Isf) di Bologna. In tre giorni sono attesi all’evento più di 35.000 visitatori e partecipano circa 400 espositori, fra diretti e marchi rappresentati, provenienti da più di 20 paesi del mondo. La Fiera di Tirana si è affermata negli anni come porta di accesso non solo al mercato dell’Albania ma anche di quelli del Kosovo, della Macedonia e del Montenegro ed è anche importante per la penetrazione economica nel resto dei Balcani e dell’Europa sudorientale. Le aziende italiane sono presenti alla Fiera in tutti i settori ma soprattutto nell’agroalimentare, nel tessile-moda, nell’arredamento, nelle costruzioni, nell’energia e nei materiali elettrici. La conversazione è agevolata dal fatto che molti albanesi parlano o parlucchiano l’italiano, anche grazie alla presenza invadente delle nostre reti televisive.

Da qualche mese c’è un mezzo in più per raggiungere l’Albania: la compagnia aerea “low cost” Ernest Airlines, costituita in Italia con capitali svedesi, con i suoi Airbus collega con Tirana vari aeroporti fra cui Milano Malpensa, Bergamo, Bologna, Pisa, Venezia e Verona. Il numero delle linee sta aumentando perché man mano entrano in servizio nuovi aerei.

Un fatto che agli stranieri di passaggio può piacere o non piacere, ma che agli albanesi residenti piace moltissimo, è che Tirana si è quasi completamente ripulita di quel vecchio colore locale che nei Balcani (per non dire in Medio Oriente) può fare di ogni strada una corte dei miracoli con mille poveri traffici: i turisti a caccia di foto possono essere deliziati da questi spettacoli, invece i businessmen (locali o stranieri) li vorrebbero esorcizzare, e nella capitale albanese è proprio quello che è successo, Tirana voleva scrollarsi di dosso la polvere del passato e diventare un centro economico del mondo globale in cui fare affari e ci è riuscita. Il che non toglie che anche qui a Tirana ci sia qualche bel monumento da vedere, e che il resto dell’Albania offra spiagge stupende, antichi monasteri, castelli e zone archeologiche. L’Albania è proprio bella e anche questa è una cosa che forse in Italia non sappiamo ancora.

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via Made in Italy in Fiera a Tirana L’Albania in forte crescita attira l’agroalimentare, il tessile-moda, l’arredamento, le costruzioni e l’energia — Albania Investimenti – Fiduciaria e Trust