Un articolo dell’anno 2016, ma rigorosamente attuale, il senso del non senso che senso ha? Il mondo gira e l’Italia resta freneticamente sempre al palo.
Onda Lucana
Mancanza di estetica e di etica. Senso cinico o senso civico?
Tratto da :Onda Lucana by Alessandro De Luca
Ricordo ancora ogni singolo dettaglio del viaggio in Inghilterra, nonostante siano trascorsi diversi anni. Ne rimasi impressionato, all’inizio non capivo cos’era che mi entusiasmasse ,a mia insaputa, così tanto, provavo un senso di appagamento quasi di benessere senza capirne il motivo ma mi resi conto solo dopo un po’ che lì respiravi una forma di civiltà condivisa e presente nei gesti e nei volti della gente e non solo nelle opere d’arte o nei monumenti. Una civiltà semplice ed allo stesso tempo potente, non necessariamente manifestata tramite il genio di Michelangelo, Da Vinci o Raffaello ma dalla gente comune, quotidianamente.
Impossibile non notare la differenza tra pubblico e privato o tra dentro e fuori casa, fuori e dentro la proprietà privata. E’ davvero triste ammetterlo ma la nostra Patria italica spesso inizia e finisce con la nostra famiglia, la nostra casa e le cose che possediamo (come tanti Mazzarò in La Roba di Verga), tutto il resto non ci appartiene e non ce ne curiamo.

Mazzarò “Di una cosa sola gli doleva, che cominciasse a farsi vecchio, e la terra doveva lasciarla là dov’era. […] Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: – Roba mia, vientene con me! -“
Il nostro mondo coincide con la nostra proprietà e infatti curiamo la nostra casa, il nostro nido nei minimi particolari soprattutto internamente: anche il mobilio e le suppellettili sono di gran valore ma spesso ci scordiamo di intonacare le case o di decorarle, forse i più attenti e con il pollice verde curano anche il proprio giardino fino al loro steccato, ma al di là dello steccato cosa accade??
In che condizioni versano strade, spazi pubblici, aiuole, marciapiedi, giardini e verde pubblico?? Un caos spontaneo e selvaggio. Non è raro, infatti, imbattersi anche nelle zone centrali di paesi e città, in rovi, arbusti e spine che invadono marciapiedi, strade o vicoli o aiuole o trovare parchi inutilizzabili per l’assoluta assenza di cura e manutenzione.
La case oltre manica sono essenziali, quasi spartane ma comode, ordinate, linde, spesso a schiera e un po’ tutte uguali ma di fronte non è difficile trovare un parco pubblico che sembrail giardino di Buckingham Palace, lìsi può passeggiare, andare in bici, osemplicemente leggere un libro o improvvisare una partita a calcio su un meraviglioso prato verde: ditemi dove è possibile trovare ciò nel nostro Sud??
Da noi, soprattutto in taluni paesini dell’entroterra, fanno da sfondo a manifestazioni e al passaggio dei Santi, case di mattoni a vista (con pilastri in attesa del solaio) marciapiedi sconnessi e muretti divelti. È una presenza quasi costante e ingombrante, una bruttura che si era impadronita della quotidianità dei meridionali che, con non poche difficoltà, se ne stanno liberando.
I tondini di ferro, i ferri di attesa, che spuntano dai pilastri sui lastrici e i tetti delle case senza intonaco, sono proprio il simbolo dell’attesa e delle promesse mai mantenute dai politici, e forse dalla vita, in questi luoghi che custodiscono e conservano questa tipica architettura della mancanza e del non finito.
Il non finito è il vero e proprio monumento alle aspettative deluse dei cittadini quasi una trasfigurazione delle illusioni di cui sono stati nutriti gli abitanti di questi territori.
Analogo discorso vale per quanto riguarda sia il rispetto dell’ambiente (non è raro imbattersi, ancora oggi, in piccole discariche , di ogni tipo,lungo torrenti o boschi) che delle opere pubbliche quasi mai finite, alcune volte nemmeno iniziate e spesso inutilizzate o inutilizzabili, alcune volte ancora se ne ignora addirittura l’esistenza: semplicemente perché la loro realizzazione è rimasta, quasi del tutto, sulla carta.
L’inno all’incompiuto in Italia è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio museo all’aperto dove poter ammirare ogni sorta di abuso edilizio e/o ambientale: collettori fognari che scaricano direttamente a mare, depuratori che hanno l’unica funzione di deturpare l’ambiente, scheletri di cemento ovunque e dietro cui si nascondono spesso storie di cattiva programmazione, spreco di denaro pubblico e illegalità.
Non è solo, quindi, un semplice dualismo bellezza/bruttezza ma è assenza di estetica che si trasforma in assenza di etica e senso civico che diventa senso cinico e sfiducia.
Il senso civico nasce nella fiducia verso gli altri individui di una società quando la centralità della società a cui si appartiene supera e ingloba quella del proprio nucleo familiare (familismo amorale, secondo il quale al di fuori del proprio nucleo familiare c’è il nemico da combattere e depredare: ovvero lo Stato e tutto ciò che è pubblico o che non appartiene a noi e al nostro nucleo familiare).
La sfiducia quindi provoca indifferenza e in alcuni casi addirittura atteggiamenti predatori verso gli altri e le risorse pubbliche.
Quante volte abbiamo sentito slogan quali:“futtitinni”; “pienza a saluti” o “avìtaèssefurb”?!
Termini siciliani o napoletani, colonne sonore quotidiane, che racchiudono in sé una filosofia di vita tutta meridionale:” fregatene degli altri, cerca di ottenere in ogni modo i maggiori vantaggi immediati per te e la tua famiglia, e comportati come se tutti gli altri si comportassero in questo modo.”
Semplice no? Peccato che determinano una serie di fatti e situazioni concrete e devastanti che vincolano e limitano pesantemente la qualità della vita e lo sviluppo armonico e civile di tutta la società, ne portare volentieri come esempio e monito alcuni di questi fatti e situazioni ma in fondo sono talmente risaputi da risultare un esercizio del tutto inutile. Ricordiamo, dunque, più utilmente Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Bellezza dell’etica e non solo dell’estetica: mi pare un buon modo per augurarci Buon Anno!!
Tratto da :Onda Lucana by Alessandro De Luca