Melfi; 495^edizione della Pentecoste 2023.
Melfi (PZ) – Pentecoste targata 2023, un risultato straordinario per l’impegno e l’organizzazione profusa, un evento che dopo il fermo per il Covid-19, ha attenzionato una moltitudine di turisti dalle Regioni limitrofe e non solo.
Rievocazione storica arrivata alla 495^edizione, tre giorni di manifestazioni dal 26 al 28 del corrente mese di maggio, hanno caratterizzato i vicoli, le piazze e i monumenti del borgo antico. Tutto ciò per un evento, terribile, verificatosi nel 1528, quando l’esercito francese guidato dal conte di Lautrec Odet de Foix, mise a sacco la città di Melfi, causando morte e distruzione.
Questi fatti determinati da scelte strategiche del periodo, segnarono a catena il volto della storia; sia per la cittadina federiciana, che per il mezzogiorno. Un confronto di armi tra gli eserciti imperiali di Carlo V e quello di Francesco Valois, diedero vita in quei giorni alla così chiamata: “Pasqua di Sangue”.















Ennesimo tributo per un popolo, quello vulturino, a ciò votato dalla sua posizione strategica croce e delizia. Fu proprio grazie a codesto rapporto di tributo subìto, che la capitale Napoli ebbe modo di prepararsi all’attacco francese, e infatti lo respinse con estrema facilità. Ma ne pagò le spese, ancora una volta, il sacro monte di Orazio, sacrificato sull’altare di politiche più grandi della sua mole.













Dopo Anichino di Bongardo nel 1361 e Gilbert de Montpensier nel 1496, ambedue ad Atella, era la volta di Melfi. Ove scoccò l’ora più tragica per le sorti di popolazioni che del lavoro agro-silvo-pastorale avevano fatto bandiera. Giusto, e a imperitura memoria, si perseveri la memoria del sacrificio dei nostri padri.
Che oggi è ben riproposto dal mix di tradizione, cultura, storia, folclore, religione, e leggende. E che vede una massiccia partecipazione di figuranti delle varie associazioni, le quali hanno messo in scena uno spettacolo sempre suggestivo; iniziato con la presa alle mura di cinta, proseguita all’interno del centro storico per poi finire con l’assedio al castello.
Tutte le foto e video sono tratti dal repertorio di Onda Lucana by Antonio Morena.
Tratto da: Onda Lucana® Press – Redazione