NIENTE DA FESTEGGIARE
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone-Docente di storia e filosofia presso Miur
I miei auguri migliori stanno nel trattare sempre e per sempre le donne nella stessa maniera con la quale tratto gli uomini ed essendo completamente equanime. Infine considerando questa festa come qualcosa di infinitamente retorico, stucchevole e ipocrita le donne si onorano e si festeggiano sempre, non solo l’8 marzo. Non è la festa di una categoria e nemmeno di un genere diverso dal nostro è una festa continua perchè è la festa dell’umanità.
Ecco perchè ritengo questa festa qualcosa di essenzialmente vuoto volta a celare il patriarcato con le sue istituzioni sociali quale vero e primo nemico delle donne in ogni età e con ogni religione e farlo persevarare con tutto il suo apparato di catene, pur se vi “concede” la festa che bisognerebbe soltanto abolorie perchè non c’è proprio nulla da festeggiare. Ma il vecchio Montanelli, che la sapeva lunga su questa come su tante altre cose, diceva “quando si tratta di far festa l’Italia s’è desta”. Proprio per questo mi sento di dedicare una canzone a tutte le donne fatta da una donna che ha davvero combattuto il patriarcato, i suoi pregiudizi e le sue abissali brutture con la sua voce di criasalide.
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone-Docente di storia e filosofia presso Miur
Si ringrazia per la cortese concessione l’autore per il testo e l’immagine.
Fonte: Angelo Ivan Leone.
L’ha ribloggato su Pina Chidichimo.
L’ha ribloggato su Antonella Lallo.
Nonostante la mia giovane età, considero Mia Martini, dopo anni dalla sua scomparsa, un’interprete dalla voce inimitabile e capace di interpretare testi dalle tematiche particolarmente delicate. Aldilà di ciò, la donna non è qualcosa da celebrare o diverso dal suo genere opposto, ne tanto meno una sorta di istituzione, è semplicemente se stessa, distante dagli stereotipi che la società moderna, come quella di allora, le “appiccica” come un’etichetta informativa. Concordo che l’impressione è quella di una festa che in primis decanta, molto “tra le righe”, la supremazia e il dominio sociale del genere maschile.