ODE AI FRATELLI GRACCHI ED A FULVIO FLACCO

Tratto da:Onda Lucana®by Gerardo Renna

 

Cornelia, figlia di Publio Cornelio Scipione, (1)

ad una matrona romana che un giorno le ostentava i gioielli che indossava,

mostrando i suoi piccoli, fieramente rispose:

“Questi sono i miei gioielli”!

 

Essi, infatti, crescendo, si dimostrarono

uomini di coraggio e di alti valori umani, sociali, militari e democratici.

 

Tiberio, per il suo valore, già si distinse nell’assedio di Cartagine nel 146 a.C.

con suo cognato, il console Scipione Emiliano.

Poi a Numanzia, in Iberia, con il console Mancino,

dove l’armata salvò (2), trattando coi Numantini con la sua dolce e serena eloquenza.

 

Caio, con il console Oreste, in Sardegna, dove stima e popolarità acquistò.

 

Entrambi, dal popolo eletti tribuni della plebe,

ed entrambi per il popolo energicamente si adoperarono!

 

Pe migliorare le condizioni economiche, Tiberio una legge propose (3)

che fra il popolo la spartizione contemplava

dell’agro pubblico e delle terre che l’esercito conquistava.

 

La sua azione umana a favore della plebe, però,

stroncata fu dal patriziato e dal Senato aristocratico, che interessi contrari avevano.

Non solo la sua azione, ma anche la sua generosa vita,

dall’avverso partito dei nobili, per mano di Satureio e di Rufo, purtroppo fu stroncata!

 

Caio Gracco, eletto tribuno con una votazione trionfale,

il Senato cercò di isolare, favorendo i cavalieri

ed il popolo, rinnovando la legge agraria che suo fratello emanò!

 

Con la sua intrepida azione riformatrice

la cittadinanza romana concedere voleva anche agli italici.

Così, per chiedere il loro diritto (4) egli pubblicamente li invitò a Roma.

La sua proposta, però, respinta fu dal Senato.

 

Allora, con grande coraggio, assieme a Fulvio Flacco,

energico propugnatore delle proposte popolari, il popolo chiamò alle armi!

 

Nel tumulto che ne conseguì, Caio Gracco e Fulvio Flacco la vita persero,

dai nemici del popolo barbaramente trucidati!

 

Il popolo di Roma, geloso delle sue prerogative, allora non li seguì!!!

 

Ma poi li osannò, con omaggi di fiori e delle statue erigendo loro!!!

(meglio tardi che mai…!)

 

Ogni popolo, in ogni epoca, la loro memoria sempre dovrebbero onorare.

Chi per il popolo la vita perde, mai lo si deve dimenticare!

(1) Publio Cornelio Scipione: l’Africano

(2) l’armata salvò: che s’era venuta a trovare in una posizione senza scampo

(3) una legge propose: la legge agraria, detta Sempronia, perchè emanata da

Tiberio Sempronio Gracco (il primo dei due fratelli).

(4) il loro diritto: di cittadinanza.

 

Tratto da:Onda Lucana®by Gerardo Renna

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