POLICORO
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Policoro: città nata dal nulla, là, dove l’anofele regnava e le sterpigne dominavano.
Là, dove alla foce, fiumi in piena lottavano contro onde marine creando paludi tra antiche foreste rendendo la piana inospitale, ostica eppure con evidenze di insediamenti di città della antica Magna Grecia.
Dominava un grande casale baronale posto su un accenno di rilevo collinare ed unico reale segno di vita nella piana.
Poi la mano dell’uomo si mosse, operò eliminando anofeli, tirando le sterpigne, incanalò acque, creò poderi, case, strade.
Braccia nerbute resero la zolla amica, la seminarono ed il germoglio vermigliò Il pane venne buono, ma quanta fatica.
La piana era vasta, vi accorsero in tanti volenterosa moltitudine che si moltiplicò, fattore trainante, fu il lavoro degli agricoltori.
I braccianti, furono tutti in uno con la terra, fù eretta una chiesa, sorsero palazzi, negozi la palude divenne spiaggia e ritrovo estivo.
Così la Policoro del barone e dei “tabbacari” e dei Troyli, da borgata, diventa Città fiorente, la palude salmastra è ora vita frenetica e viva.
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo
Foto di copertina fornita tratta da Web.
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Immagine di copertina tratta da Wikipedia.