Un racconto poetico di tempi ormai del passato, quando noi di Rotondella d’estate ci recavamo sulla spiaggia del mare Ionio al lido Rivolta. Ancora prima andavamo al mare di Nova Siri, dove costruivamo baracche con tutto l’occorrente per una lunga estate al mare.
Poi l’avvento della privatizzazione, lasciammo il mare di Nova Siri, per spostarci al lido rotondellese: il nostro caro lido sul nostro mare. Io, da buon osservatore e dallo scrivere facile, ne riporto momenti raccontando quel passato, con un pizzico poetico e tanta goliarda nostalgia racchiusa in un uomo ormai anziano e distante da questo incontaminato lido marino jonico.
QUEL MARE SOTTO IL NOSTRO BORGO
Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo
Come plasmato in abbozzo, il lido Rivolta,
è il mare nostro, con un arenile immacolato,
offre la riva all’approdo di placide onde
e alla variopinta moltitudine di ombrelloni.
I bagnanti, con timoroso e lento immergersi,
che dà quel respiro con un brivido corporeo,
il conseguente saltello con spontanea reazione
per sfuggire al giungere del lieve flutto marino.
È solo un moto di acqua fresca e cristallina,
trasparente, che svela segreti di riflessi solari
visibili nel fondo del mare dove a cauti passi,
i piedi vengono diretti verso acque più alte.
La volta celeste, rimanda mobili ombre
delle sue nuvole bianche nelle acque dolci
del Pantanello, dove un colubro innocuo
attira e tenta l’attenzione di una gru.
Dopo il bagno in quelle limpide acque,
lentamente, con furtivo andare,
gruppetti di donne confabulano
ed attente a non far rumore, svaniscono,
lasciano la spiaggia nel silenzio,
addentrandosi negli alti cespugli,
per indossare un costume asciutto.
Quello bagnato viene tolto e strizzato.
Gli uomini lo sanno, ma si fingono distratti,
è solo parvenza, celata col fumo di sigaretta
avviluppata alle labbra, hanno lo sguardo che
sembrerebbe puntato su vette ancora innevate.
È il Pollino che si erge maestoso all’orizzonte,
dando spettacolo bianco sotto l’azzurro,
in questo magnifico angolo di mare lucano,
di cui se ne giovano bambini gioiosi e felici.
I piccoli alimentano gli infantili trambustii,
dimenii aggraziati giocando con dispettose
onde di riva in quel regno di acqua e rena,
i genitori li guardano e vegliano, li consigliano.
Fanno discutere le donne con seni e nasi rifatti,
niente altro che il solito mormorio prezzolato
di opinioni pronte a demolire ritocchi estetici
che donano un bricciolo di bellezza in più.
Un invio di velata invidia femminile di chi,
non può, purtroppo permettersi altrettanto.
Mentre ragazzi prima imbrigliati dai giochi,
divengono arguti e audaci con le ragazze.
Sotto l’ombrellone, c’è chi curioso osserva,
attratto, più che dalle meraviglie balneari,
dalle belle donne che passeggiano a riva,
annotando a mente e poi, come me, scriverne.
Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo.
Foto di copertina inviata dall’autore.
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