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Vignetta by Antonio Morena

Tratto da:Onda Lucana by Alessandro De Luca

Questo ennesimo affronto ai cittadini, da parte del Palazzo ci insegna che la spaccatura nel Paese è insanabile: la distanza tra i lussuosi attici dell’edificio sociale italiano e i seminterrati, sempre più affollati e inospitali, è abissale.

Ma come è potuto accadere tutto ciò, quasi non ce ne siamo resi conto, dove eravamo? Dove siamo stati tutto questo tempo?

Nessuno di noi è stato in grado di percepire la vera, cruda realtà! Ognuno distratto e preda dei propri personali egoismi, alla ricerca del proprio tornaconto, che ha tanta parte in quello che facciamo, a tal punto che tante volte lo confondiamo con gli ideali.

Come abbiamo potuto permettere ad una minoranza inadeguata, moralmente e culturalmente, di strapparci tutto, finanche la nostra dignità di cittadino?

Il peccato originale è stato il rifugiarsi nel privato, il desiderio di tranquillità che, seppure del tutto legittimo, ci ha portato ad alienarci e isolarci in un oceano di indifferenza.

Desiderare una propria tranquillità, quindi, è deprecabile? Ma certo che no: chi non desidera la quiete e la serenità familiare e lavorativa?

Ma tutto ciò non è un dono concesso per grazia divina: i latini sono li a ricordarcelo: si vis pacem para bellum. La pace, la sicurezza hanno un prezzo che richiedono sacrifici enormi e continui, non arrivano dal cielo. E’ tutta qui la nostra colpa, io credo: l’aver abdicato, l’aver lasciato ogni diritto, di fronte a qualche vacua e rimbombante promessa, delegando ad altri ciò che spettava solo ed unicamente a noi: essere dei cittadini!!!

Eppure non è il caso di disperare, mai come ora i giovani sono stati così presenti e consapevoli dell’importanza del voto, il loro, dato a se stessi nel respingere le tentazioni di SIrene incantatrici e truffaldine.

Saremo, tuttavia, totalmente al sicuro solo quando i nostri figli o nipoti, alla domanda, della loro maestra, su cosa volete fare da grande, risponderanno in coro:  ≤voglio interessarmi di politica, fare l’amministratore, voglio occuparmi della mia città, del mio paese, della mia famiglia…voglio dedicarmi alla gestione della “res pubblica”, agli altri e quindi a me stesso≥

Ecco ci salverà, dunque, un esercito di maestre e maestri che sapranno incoraggiare questi desideri, queste speranze e sapranno accompagnare e coltivare questi talenti.

Noi, poveri illusi, speravamo di diventare architetti, ingegneri, astronauti, medici, attori, cantanti, calciatori…e abbiamo fatto il loro gioco non sapevano, meschini, che il mestiere più importante per la società e forse anche il più nobile è proprio quello di occuparsi degli altri e del mondo che ci circonda…o all’inverso, come direbbe Bertolt Brecht, che:  ≤Il peggiore analfabeta è l’analfabeta politico: egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine dipendono dalle decisioni politiche…

E loro, gli inquilini degli attici, hanno incoraggiato queste nostre aspirazioni, ci siamo cascati, bisogna ammetterlo!! Quante volte abbiamo sentito dire che la politica è sporca e cattiva, roba per esperti specialisti,  gente dura e con pochi scrupoli. Una disciplina non adatta ad animi sensibili che ha le sue regole e le sue esigenze e queste esigenze erano e sono stranamente sempre più simili a quelle di qualunque ladro e grassatore.

Lasciate fare a chi può e deve; voi votateci e abbiate fiducia“. Questo dicevano, e quello che facevano lo abbiamo visto a nostre spese anche e soprattutto oggi!

Cittadini passivi, quieti, tutti dediti ai loro affari privati e senza grilli(ni) politici per la testa, è così che ci volevano, è cosi che ci hanno cresciuti.

Cittadini attivi, liberi e partecipi è così che ci salveremo!!!

Tratto da:Onda Lucana by Alessandro De Luca