“Sentieri dell’anima”; la nuova raccolta di racconti di Vito Coviello.

Foto di copertina – Sarnelli, frazione di Avigliano, del 1952, di Coviello Giuseppe Maria, padre di Vito Antonio Ariadono Coviello, scattata con una Ferrania a soffietto.

SENTIERI DELL’ANIMA:

IL CONTASTORIE (piccola raccolta di racconti, storie e leggende) di VITO COVIELLO L’ASSOCIAZIONE CIECHI, IPOVEDENTI ED INVALIDI LUCANI ACIIL ONLUS.

L’ASSOCIAZIONE CIECHI, IPOVEDENTI ED INVALIDI LUCANI ACIIL ONLUS PUBBLICA SENTIERI DELL’ANIMA: IL CONTASTORIE (piccola raccolta di racconti, storie e leggende) Ristampa a cura di Donatella De Stefano e Alessandra Monetta.

Quarta di copertina

“Sentieri dell’anima: il contastorie (piccola raccolta di racconti, storie e leggende)” è una piccola raccolta di racconti, storie, leggende e ricordi legate all’infanzia dell’autore, al suo paesello: Sarnelli frazione di Avigliano (PZ), nei pressi della stazioncina di Castel Lagopesole.

Questo libro è stato premiato, nell’ottobre del 2017, al concorso internazionale di Gaeta curato – dall’ANFI, dalla guardia di finanza di Gaeta e dalla casa editrice “Il Saggio di Eboli” – intitolato a GB Vittorio Rossi, nella sezione degli audiolibri.

Ha ricevuto oltremodo dal Presidente Antonino Piras parole di stima e di ammirazione per come Vito Coviello, diventato cieco totale nel 2000, è riuscito a pubblicare i suoi racconti – ora 5 presenti anche su YouTube nel canale dell’ACIIL Onlus Potenza – con il sostegno dei fondi della presidenza del consiglio per l’editoria dedicata ai non vedenti. L’autore Vito Antonio Ariadono Coviello è nato a Sarnelli il 4 novembre 1954 ed è residente a Matera, la sua città, dalla nascita. L’autore è diventato cieco totale venti anni fa ma questo non gli ha impedito di continuare la sua vita e di condividere con gli altri quello che lui aveva ed ha dentro: la voglia di descrivere, di regalare un sentimento, un’immagine, una sensazione.

L’autore ha scritto il suo primo libro “Sentieri dell’anima: il contastorie (piccola raccolta di racconti, storie e leggende)”, premiato al concorso di Gaeta, nell’ottobre 2017. L’autore ringrazia 6 l’ANFI di Gaeta e il suo presidente, la casa editrice “Il Saggio di Eboli”, la giuria intera del concorso internazionale intitolato a GB Vittorio Rocci, l’ACIIL di Potenza e il presidente Rocco Galante e, in particolare, la Dott.ssa e giornalista Donatella De Stefano e Alessandra Monetta, laureanda in Scienze del Servizio Sociale

Nota dell’autore.

Ogni riferimento a fatti, luoghi, persone o cose sono puramente casuale.

Recensioni:

di Rocco Galante, Presidente dell’Associazione ACIIL Onlus “Sentieri dell’anima: il contastorie” è un testo dell’autore Vito Antonio Ariadono Coviello che rende orgogliosa l’Associazione ACIIL di Potenza per il premio ricevuto: quando si dice che la cooperazione tra volontari e autore funzione (in questo caso).

Colgo l’occasione, dunque, per ringraziare l’autore e le volontarie. Il libro è una raccolta di racconti che rimandano al passato, all’infanzia dell’autore: si accenna a nomi di Zì, si parla fortemente il dialetto (quasi identificativo), si crede molto alle magie e alle leggende, ci sono usanze e tradizioni diverse. 9 Grazie al suo libro il passato si tramanda e non viene dimenticato.

Ed anche i luoghi sono impressi nella memoria dell’autore: Castel Lagopesole, la stazione di Lagopesole, Sarnelli, le cantine, la chiesa con il suo campanile. Il linguaggio è appassionante ed avvincente, ci sono intrecci amorosi e leggende intriganti, non si può fare a meno di leggerlo tutto d’un fiato.

di Dott.ssa e giornalista, Donatella De Stefano

“Sentieri dell’anima: il contastorie” è un libro, inizialmente, pacato, per poi, divenire crescente ed emozionante. La prima storia parla di una coppia, Zì Carmela e Zì Torre, insieme da una vita tanto che Zì Torre non vuole più ascoltare le parole della moglie, infatti, finge di non sentirci. C’è la presenza del prete Corbo, nei paesi tipo Sarnelli (paese d’origine dell’autore) era forte la religione e ci si teneva alla benedizione della casa. L’ospitalità, nei luoghi del sud, è sacra: pur essendo poveri quando a pranzo c’era uno “straniero” si preparavano le cose più pregiate. Le leggende sono parte integrante del testo come quella del “Segreto di Federico” riferita all’imperatore di Castel Lagopesole, come lo sono anche le 11 credenze alla magia.

Il divertimento in assoluto per gli uomini nel paesino di Sarnelli era la cantina dove non solo giocavano a carte ma si ubriacavano. Tornando a casa, però, non avevano rispetto delle mogli. Oltre a Zì Caterina e Zì Torre importante è il personaggio di Zì Incoronata, vedova di tre mariti. Dell’ultimo ne era veramente innamorata e si chiamava Vincenzo che decise di non prendere in custodia il tesoro del brigante Carmine Crocco e fu ucciso da non si sa chi. Vincenzo era un cantastorie. Una storia molto tenera è quella tra due ragazzi, Vitino e Maria. Il loro è un amore puro ed eterno. Lei era di origine arbëreshëe le loro usanze erano diverse. Il libro non poteva che non essere premiato al concorso internazionale di Gaeta.

di Alessandra Monetta, laureanda in Scienze del Servizio Sociale

L’autore Vito Coviello esprime dei concetti cardini in questo libro: infanzia, tradizioni, usanze, amori, religione e credenze. Sullo sfondo c’è il paesino di Sarnelli, arroccato sulla montagna del Vulture, da cui spuntano i caminetti fumanti e il campanile. I personaggi hanno caratteristiche particolari e si fondono con lo stesso paesaggio, la loro vita è scandita dal passare delle stagioni: nel passato si viveva solo grazie alle coltivazioni della campagna. Il più ricco possedeva anche gli animali. Erano contadini e allevatori. L’ospitalità però era di casa, lo “straniero” venuto dalla città veniva visto come la notizia del giorno da spettegolare.

Dedica

Voglio dedicare questo mio libro di ricordi, racconti e leggende al mio caro Babbo, come lui amava farsi chiamare, Coviello Giuseppe Maria nato a Sarnelli, nel 1921, e morto a Matera, nel 2005, dove ha prestato servizio per lunghi anni nella casa circondariale di Matera, come poliziotto penitenziario.

Tratto da: Onda Lucana® Press

Fonte: Autore.

Si ringrazia gli autori per la cortese concessione del testo e del materiale media a corredo.

Fonte: Autore.