SIC TRANSIT GLORIA MUNDI…
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone-Docente di storia e filosofia presso Miur
“E’ come se avessi disegnato Rasputin”. Un modo come un altro per far comprendere lo scorrere eterno della storia. Mi spiego o, almeno, ci provo: l’uomo che ammazzò il sedicente mago e curatore della steppa Rasputin (che, anche se non cianciava di scie chimiche, invasioni globali, komplotten e altre minchiate) era riuscito, tramite le sue chiacchere e i suoi poteri più o meno occulti, a curare le malattie del giovanissimo erede dell’ultimo zar. Quest’uomo esercitò sulla corte russa e sulla stessa politica dell’impero russo perché allora era un impero di nome e, di fatto, una nefasta influenza, anche se non nascose che questa influenza la esercitasse anche per portarsi a letto le più belle dame dell’aristocrazia che non aspettavano altro che incanaglirsi come le peggiori baldracche.
E fu proprio questo tallone d’Achille, “il vizietto” superbamente recitato da Tognazzi, quello vero, detto Ugo, che perse il monaco-guaritore della steppa. L’uomo che riuscì ad ammazzarlo, infatti, gli promise, in cambio di un suo invito a cena, la propria donna e moglie e, dopo aver imbottito la cena di veleno, assieme ad altri suoi 3 amici, tutti appartenenti all’aristocrazia cornuta di cui sopra, scaricarono le loro rivoltelle contro il curandero Rasputin che, incurante del veleno, se ne andava ruttando per scampare all’attentato.
Quando il corpo fu ritrovato si notò che né il veleno, né il piombo avevano potuto aver ragione del monaco-stregone più famoso della Russia, ma il fatto che, nella sua fuga a perdi collo, cadendo nel fiume era morto annegato. L’uomo che lo uccise si era ritirato a Parigi e solo dopo molti anni riuscì a raccontare tutto quello che era accaduto contro Rasputin. Ironia della sorte se Rasputin non fosse mai apparso, difficilmente ci sarebbe stata la rivoluzione russa, perché il malcontento fu portato allo zenith dalla follia ignorante degli zar che si affidavano a quest’uomo in politica piuttosto che delegare i tecnici e gli aristocratici.
L’assassino di Rasputin riuscì a raccontarlo dopo che aveva dipinto il monaco e presentato i suoi dipinti assieme alla moglie, la promessa di Rasputin, a Indro Montanelli. Montanelli che, alla vista di quella donna, ci assicura che, se fosse stato in Rasputin, avrebbe accettato anche lui. Era bellissima. Così, spesso la storia si compie, passando, oltre che sui cadaveri a milioni, come già ci ammoniva l’immortale Hegel, anche sui buffoni che recitano parti più grandi di loro e sulle puttane.
Non è un caso, infatti, che si continui a sostenere che se Cleopatra avesse avuto il naso più corto la storia di Roma sarebbe cambiata e Ottaviano difficilmente avrebbe resistito alla corte della meretrice regina d’Egitto che gli si presentò, come si era presentata ad Antonio e, ancor prima, a Cesare: profumata, bistrata e ammantata solo di regali veli. Ma quando si presentò ad Ottaviano la meretrice d’Egitto aveva 40 anni e non più 28 e si vedevano tutti. Non ci fu niente da fare e Augusto le annunciò che l’avrebbe condott prigioniera a Roma per il suo trionfo. La meretrice regina si sentì persa, prima come donna che come regina, e si suicidò con il veleno dell’aspide.
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone-Docente di storia e filosofia presso Miur
L’ha ribloggato su Pina Chidichimo.