Caro Kim,
sono un vecchio scugnizzo nato nel 1940 in un vicolo di Napoli e sono uno dei miracolati sopravvissuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale: cadde una bomba a due passi da me e non esplose! Buona parte della mia città fu distrutta e si piangevano migliaia di vittime innocenti che insieme ai milioni di morti in tutto il mondo pagarono con la vita i pazzi giochi di due esaltati. Innanzitutto ti chiedo scusa se mi prendo un po’ di confidenza e ti parlo con il cuore in mano ma, sai, sono stato uno di quei tanti sognatori che hanno creduto negli ideali dell’ideologia comunista dove tutti ci chiamavamo “compagni” e speravamo in una società più giusta e più sana, pertanto sono sicuro che mi capisci e spero nella tua comprensione.
Vedi, caro Kim, seguendo in Tv i “giochi di guerra” che da un po’ di mesi vai facendo, e guardando il tuo viso, mi domando come sia possibile che un ragazzo così pacioccone e sorridente quale tu sei, con quella faccia di “buono guaglione” burlone e gaudente, avvezzo più a giocare con le procaci ragazze e a godersi la buona tavola, decida di mettersi a studiare come provocare disordine nel mondo. Caro Kim, invece di “sfruculiare” l’America con i lanci di missili perché non te ne vieni un poco a Napoli? Credimi, qui troverai l’humus adatto a calmare i tuoi bollenti spiriti. Abbiamo una medicina che fa resuscitare i morti, a cominciare dalla nostra storica disponibilità ad accogliere il potente di turno, poi c’è il buon mangiare : ” ‘e vermicielle a vvongole”, ” ‘a pepata ‘e cozzeche”, ” ‘e purpetielle verace alla luciana” fino ai dolci unici al mondo come la “pastiera” – che troverai anche se non è Pasqua – le sfogliatelle ricce e frolle e per finire ” te magne-quatto cinche babà al rum che ti faranno arrecrià”, il tutto accompagnato dalle melodie delle nostre immortali canzoni! Pensaci bene, caro Kim, non tirare troppo la corda perché dall’altra parte ci sta l’amico Trump che tutto mi pare tranne che “nu buono guaglione”. Guardalo bene, osserva il suo viso truce, nervoso, deciso, con le labbra, il mento e quel fuoco negli occhi che mi ricordano tanto uno dei due esaltati di cui sopra. Un viso così diverso dal tuo che aspetta solo che tu gli dia l’occasione e quello ti sferra il più terribile degli attacchi atomici. E guarda che prima o poi ” ‘o nguacchio” può succedere: se un tuo razzo gli “scassa” qualche cosa e quello, giustamente, per vendicarsi che gli hai “scassato” il razzo a lui e all’intero popolo americano, ti butterà addosso tutti i suoi armamenti. Allora “sarranno mazzate ‘a cecate” che faranno tanto e tanto male, a tutti. “Pienzece buono”, caro Kim, molto meglio “nu piatto ‘e vermicielle a vongole, ‘na guantiera ‘e sfugliatelle e quatto babà” che una inutile e molto dannosa “scassata ‘e razze!”
Raffaele Pisani
via UN VECCHIO SCUGNIZZO SCRIVE A KIM JONG-UN — ROSEBUD – Arts, Critique, Journalism