Viaggi, miraggi e sabbia che canta: la ricetta del bon voyage con il libro di Pietro Polidoro.
Tratto da:Onda Lucana®by Angela De Nicola
L’Estate, il tempo dei viaggi e delle vacanze per eccellenza è ormai alle spalle. Ragione in più per analizzare i modi e la filosofia del viaggiare. C’è da tenere in conto che anche coloro che viaggiano spessissimo, a conti fatti, non conservano valige così piene di aneddoti ed esperienze tali da poterle poi davvero raccontare. E allora la domanda è una sola ed è molto semplice: sappiamo davvero viaggiare?
Lo scrittore lucano Pietro Polidoro, classe 1956, insegnante di letteratura italiana presso la Casa circondariale di Salerno, ha provato a spiegarci la filosofia del viaggio con un libro che nasce da anni di esperienza in prima persona sul tema.
L’autore, a forza di esperienze a dir poco singolari legate ai suoi spostamenti prima in Italia, poi in Europa e poi ancora nel resto del mondo, ci regala un libro uscito nel Gennaio 2023 dal titolo “La sabbia che canta: un viaggiatore lucano lungo le vie del mondo” edito dalla prestigiosa Casa Editrice Robin Edizioni, Torino, per la specifica Collana Robin&Sons, un’opera che ci insegna davvero come si fa davvero a viaggiare attraverso la pratica di un “turismo” inedito e inusuale.
Pietro Polidoro lo fa partendo da un presupposto: il vero viaggio non è cedere alle comodità, alle piste comunemente battute dai più. E, qualora questo già lo sapeste, le pagine di Polidoro ve ne darebbero ulteriore conferma, giacché il vero viaggio, la più bella realtà – quella che resta nel cuore di chi ama davvero viaggiare – è ben distante dalle piste battute e ribattute dei tour operators o dalle agenzie di viaggi organizzati.
Scomodità, ricerca, brivido.
Il vero viaggio è scomodità, è fatica di apprendere, certi però di accumulare per sé stessi grandi tesori per l’anima e ricordi che valgono una vita.
Va però da sé che il primo ingrediente per affrontare viaggi intensi e sui generis, mete non scontate e luoghi inediti, è la famosa buona dose di coraggio accompagnata da immancabile, indomita curiosità. Ma infondo la vita è o non è brivido di scoperta?
E allora, la realtà vista con gli occhi di chi vuole esplorare mondi diversi dal proprio e cogliere il fascino di ambienti e persone, usi e costumi, riti e tradizioni, filosofia e fede, mosso dal desiderio di conoscenza, è la vera protagonista delle pagine di Polidoro, che compie per noi un lavoro editoriale nato da una passione vissuta in prima persona, lavorando una materia letteraria che sgorga anzitutto per il grande piacere di narrare la bellezza del mondo geografico, storico ed antropologico di cui facciamo parte, ciò che il pianeta e l’espressione umana offrono al nostro sguardo diretto e senza filtro alcuno. Ed è chiaro che tutto ciò che di più vero – e magari non edulcorato – ci circonda, passa e ritorna inevitabilmente in ciò che già abbiamo dentro, e nel caso del viaggio, amplia e arricchisce ciò che già siamo predisposti ad essere.
Il viaggio come atto estetico, filosofico, esperienziale.
Viaggiare infatti non è solo e semplicemente spostarsi da dove abitualmente si è, ma è anche il più grande atto di interiorizzazione delle cose del mondo attraverso la realizzazione di un parametro umano puramente esterno, quello appunto dello spostamento fisico, della dislocazione.
Un racconto narrativo dei quattro angoli del mondo, questo di Pietro Polidoro, certamente di tipo oggettivo ma al tempo stesso fortemente primigenio, soggettivo ed emozionale, un lavoro che si avvale – inevitabilmente – di passaggi degni del romanzo e dell’elegia vera e propria. Perché il viaggio assomiglia infondo anche un po’ all’azione estetica dell’arte, della filosofia e della scrittura: entrambi infatti, viaggio e arte, sono atti di vissuto pienamente umani che si pongono entro i termini di una ricreazione del tempo e di una sospensione del sincronico normalmente vissuto nella quotidianità, tempo dunque che – per il fatto stesso di applicare una “sospensione del normale” e una sua diversificazione – amplia, trasfigura e intensifica l’esperienziale.
Un libro quindi, al di là dei fatti narrati e dei tanti aneddoti che certo qui non sveleremo, davvero esperienziale nel senso pieno della parola, un libro invitante e certamente intrigante.
Da Stigliano al resto del mondo.
Le tante realtà geograficamente opposte alla sua Stigliano, pese natale dell’autore, in provincia di Matera, sono altrettanti punti di partenza e – così come pare – anche di approdo nell’innegabile filosofia di una “home sweet home” che però sempre ci riporta ad ammirare (per dirla con Gibran) “la bellezza del filo d’erba sotto casa dopo aver misurato e imparato con altrettanto stupore quanto è vasta ed indicibile l’ampiezza del mondo”.
La cronaca lenta di un sicuro arricchimento personale che lancia pertanto un invito ad un simile ed altrettanto valido arricchimento, compiuto, se non con mezzi fisici, almeno con mezzi puramente intellettivi, prendendo in carico nel proprio cuore, proprio la valigia preparata per noi da queste pagine.
E allora, che si viaggi in autonomia verso luoghi inediti, dai borghi italiani ai deserti africani a sentire la sabbia cantare, o che ci si sposti solamente con la fantasia, sfogliando semplicemente un libro come questo, l’importante è capire che per viaggiare davvero bisogna percorrere strade sterrate, le uniche che ci regalano l’inedita bellezza di un brivido – un brivido vero- di vita.
A tutti, buon viaggio. Non solo d’estate.
Tratto da:Onda Lucana®by Angela De Nicola
Si ringrazia l’autore per la cortese concessione. Immagini di copertina by Maria Grazia Monti.
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