Anna – Non riesco a parlare, stò male.

Tratto da: Onda Lucana® by Vito Coviello

Nota dell’autore: <Qualsiasi riferimento a fatti, luoghi o persone, è puramente casuale, ed inoltre la presente opera, ed il suo ebook è volutamente senza alcun diritto di autore o di editori. La presente opera è richiedibile gratuitamente dalla (L’ASSOCIAZIONE CIECHI, IPOVEDENTI ED INVALIDI LUCANI ACIIL ONLUS), http://www.aciil.it inviando una mail a: aciilpotenza.alice.it ed è assolutamente gratuito ed è scaricabile sempre gratuitamente dal sito del giornale online http://www.gio2000.it si possono anche ascoltare altri su YouTube> alcuni racconti liberamente tratti dal presente romanzo intitolati: <“Il sorriso di Marisa… Paola ed i suoi ricordi… Paola ed il suo canto libero… Maria e la sua solitudine… Malian gli occhi di una mamma… Anna in riva al mare… E per ultimo: Anna, la luce oltre il buio di Vito Coviello“>, naturalmente ancora su YouTube.

50. Anna – Racconto 47.

Non riesco a parlare, sto male: Subito dopo l’epifania, Vitaliano volle chiamare Anna, ma gli dissero, che non stavo bene e che era meglio lasciarmi riposare. Così gli risposero per molti giorni ancora, ed a Vitaliano venne l’atroce sospetto che Anna si fosse infettata di covid durante le feste, ma quando glielo aveva chiesto agli assistenti che gli rispondevano al telefono, tutti gli dicevano di no.

Quando arrivato il giorno del compleanno di Anna, il 11 febbraio 2022 Vitaliano chiamò la casa di riposo di Lavinia, per fare gli auguri alla sua amica. Gli rispose la signorina molto gentile che gli aveva dato la sua mail personale per ricevere la poesia di Vitaliano per Anna. La signorina gli disse che sì Anna stava molto male, ed allora Vitaliano temendo di non poter sentire più in vita, la sua amica, le disse che forse, sentire una voce amica, avrebbe fatto bene ad Anna.

La signorina allora andò nella stanza di Anna, la svegliò e le disse che c’era un amico suo al telefono che voleva farle gli auguri. Anna nonostante il dormiveglia, riconobbe subito la voce del suo amico scrittore. Anna, tentò di parlare, tentò di dirgli qualcosa, ma dalle sue labbra uscì solo un incomprensibile gorgoglio, come se i suoi polmoni fossero stati pieni di acqua.

Anna avrebbe voluto ringraziare il suo caro amico, voleva dirgli che gli voleva bene e che lo pregava di inserire nel suo diario una poesia dedicata a suo marito Gianni e la poesia, da lei creata recitava così: Per amore, per dolore, per passione. Come usignolo di nostro Signore all’alba canto l’arrivo del sole e del mio amore per la sua luce. Felice, ed al mio risveglio, rinato a nuova vita, canto alla luce di Dio, che, mi illumina l’impervia strada, guidandomi nei sentieri della vita, e per lui, eterno, canto il mio amore… Come lupo, urlo nella notte buia, il mio dolore alla bianca Proserpina ammantata da un cielo blu diamantato di stelle, pulsanti come cuori in amore, che mai più rivedrò. Canto questi miei versi, Per te Gianni amato e compianto marito mio dolcissimo, canto nel vento il mio appassionato amore per te, luce della vita mia. Anna Deusebio.

Vitaliano in quel momento, capì che la sua amica era gravemente ammalata di Covid, e che avrebbero dovuto ricoverarla nell’ospedale di Lavinia, dove avrebbe potuto avere le cure più appropiate, e che quella, forse era l’ultima volta che aveva sentito Anna. Con quella grande tristezza addosso, Vitaliano si addormentò, con il rosario in mano, mentre recitava delle preghiere per chiedere alla madonnina di Lourdes, la guarigione per la sua amica. Mentre dormiva sognò che Anna gli diceva quello che non era riuscita a dirgli al telefono: La sua poesia, Per amore, per dolore, per passione.

La mattina Vitaliano, trascrisse la poesia, ed incominciò, a scrivere il diario di Anna, come le aveva promesso con la speranza di poterlo finire in tempo per la guarigione della sua amica. Sto male, io non riesco a respirare né a parlare a mio figlio, che avvisato della mia gravità, è corso da me, per portarmi nell’ospedale di Lavinia. Vorrei dirgli che gli voglio tanto bene, ma non riesco a parlare.

Tratto da: Onda Lucana® by Vito Coviello

Versi di Vito Coviello scrittore materano non vedente.

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