Giuseppe Sandro Mela. 2018-10-10.

Gli utenti che utilizzano la viabilità Benetton – Autostrade

lo fanno a loro rischio e pericolo.


Ce ne siamo dovuti dolorosamente occupare giusto un mese fa.

Benetton. Autostrade. Responsabili di 40 morti per il bus di Avellino. Incuria.

Se fosse soltanto la tragedia del ponte Benetton sarebbero rose e fiori. Mica che quello sia l’unico massacro causato dalla loro colpevole incuria.

Strage del bus di Avellino, la nuova perizia punta il dito contro Autostrade

«Secondo la perizia effettuata da Felice Giuliani, nominato dal giudice del tribunale, la barriera era deteriorata e per questo non è riuscita a bloccare il pullman.

Era il 28 luglio del 2013 quando un pullman, con a bordo una comitiva di pellegrini di ritorno da Pozzuoli, era precipitato dal viadotto autostradale Acqualonga della A16 Napoli-Canosa. Un volo di 23 metri nelle campagne di Monteforte Irpino, dal quale uscirono vive soltanto 7 persone. Le altre 40 restarono uccide dall’urto. Secondo il perito del tribunale di Avellino, il bus si scontrò contro le barriere, “dopo aver percorso in condizioni di rilevante inefficienza del sistema frenante, conseguente alla perdita dell’essenziale organo di trasmissione, un tratto di circa 880 metri”, a una velocità di circa 89 chilometri orari. Ma la barriera avrebbe potuto bloccare la corsa dell’autobus, se “fosse stata correttamente manutenuta, come avrebbe dovuto e invece non fu”. Infatti, i perni utilizzati per ancorare a terra la barriera avrebbero retto, se non fossero stati corrosi dal sale che, in quella zona dell’autostrada, viene utilizzato d’inverno per fronteggiare neve e ghiaccio.

A processo, insieme all’autista del bus Gennaro Lametta, che nell’incidente ha perso il fratello, anche i vertici di Autostrade per l’Italia. La perizia non ha ancora chiarito, come le due precedenti, le responsabilità della morte di 40 persone, dovuta soprattutto al fatto che il pullman non avesse un efficace sistema di frenata e alla mancanza di barriere efficienti. Sarà compito di una quarta perizia sciogliere questo nodo.»

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Strage del bus precipitato ad Avellino, il perito accusa Autostrade: “Scarsa manutenzione”

Strage bus, superperizia boccia Autostrade: barriere usurate

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Di oggi 10 ottobre le richieste del Procuratore capo di Avellino.

«Dieci anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e disastro colposo: questa la condanna richiesta dal Procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, per Giovanni Castellucci, attuale amministratore delegato di Autostrade per l’Italia e altri undici dirigenti e dipendenti della società, imputati nel processo per la strage del bus in cui il 28 luglio del 2013 persero la vita 40 persone, precipitate dal viadotto “Acqualonga” dell’A16 Napoli-Canosa»

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Una richiesta invero molto mite e ben poco commisurata al delitto perpetrato. Notiamo come la proprietà non sia stata (ancora) chiamata in causa.


→ Rai News. 2018-10-10. Bus in scarpata, chiesti 10 anni per i vertici di Autostrade.

Dieci anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e disastro colposo: questa la condanna richiesta dal Procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, per Giovanni Castellucci, attuale amministratore delegato di Autostrade per l’Italia e altri undici dirigenti e dipendenti della società, imputati nel processo per la strage del bus in cui il 28 luglio del 2013 persero la vita 40 persone, precipitate dal viadotto “Acqualonga” dell’A16 Napoli-Canosa.

Il perno di tutta la tesi accusatoria si fonda sull’insufficienza a reggere l’urto del pullman precipitato dal viadotto Acqualonga dei sistemi di ancoraggio. Su cosa si sarebbe potuto fare e non si è fatto per evitare che quella barriera cedesse e precipitasse assieme al bus da 30 metri di altezza. Tirafondi corrosi da una soluzione salina che si deposita in una sorta di sacca che si forma attorno al perno conficcato nel ponte.

Nella prima fase della requisitoria, il pm Cecilia Annecchini aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione per il principale imputato, Gennaro Lametta, titolare dell’agenzia che noleggiò il bus precipitato; 9 anni per Antonietta Ceriola, la funzionaria della Motorizzazione civile di Napoli che falsificò la revisione del bus, e 6 anni e 6 mesi per Vittorio Saulino, l’ingegnere della Motorizzazione Civile che nei giorni immediatamente successivi all’incidente avrebbe “aggiustato” la documentazione falsa della revisione.

Autostrade: richieste pm sconcertanti

“Le richieste di condanna appaiono a dir poco sconcertanti, perché non fondate su alcun dato scientifico oggettivo ed in contrasto con quanto emerso in dibattimento”, commenta l’avvocato difensore di Autostrade per l’Italia Giorgio Perroni.


→ L’Occhio di Avellino. 2018-10-10. Strage viadotto Acqualonga, le richieste di condanna per Autostrade

Omicidio, lesioni e disastro colposo, con queste accuse la Procura ha avanzato le richieste di condanna per i dirigenti di Autostrade.

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Dopo la richiesta di condanna per il proprietario del mezzo che cadde giù dal Viadotto Acqualonga provocando la morte di 40 persone, e per due funzionari della Motorizzazione di Napoli che non effettuarono i controlli sul mezzo simulando, di fatto, una certificazione di idoneità.

Le condanne per Autostrade

Omicidio, lesioni e disastro colposo, con queste accuse la Procura ha avanzato le richieste di condanna per i dirigenti di Autostrade.

Sono stati chiesti 10 anni per Giovanni Castellucci, amministratore delegato della società Autostrade per l’Italia, altrettanti per Riccardo Mollo, direttore della Direzione Servizi Tecnici e Condirettore Generale della Operations e Maintenance e per Giulio Massimo Fornaci, responsabile dell’articolazione “Pavimentazione e barriere di Sicurezza”.

Ancora, 10 anni di reclusione per Marco Perna, responsabile del procedimento relativo al “progetto di sostituzione e potenziamento delle barriere di sicurezza e di bordo laterale” dell’Autostrada A16 Napoli-Canosa, Paolo Berti, direttore del VI tronco della società autostrade per l’Italia dal 2009 al 2012.

La stessa richiesta per i predecessori Nicola Spadavecchia ,Michele Renzi e Gianluca De Franceschi come responsabile dell’Area di servizio del VI tronco, e i successori Gianni Marrone e Bruno Gerardi coordinatore del Posto di Manutenzione centro esercizio dal 2006 al 2011 e Antonio Sorrentino coordinatore Posto di Manutenzione e centro di esercizio dal 2011.

I reati contestati

Negligenza, imperizia, imprudenza, e violazione delle norme che garantiscono la circolazione autostradale in sicurezza, per aver omesso di provvedere alla riqualificazione dell’intero viadotto  nonostante l’adeguamento di tratti significativi di tronchi stradali, con particolare riferimento alla sostituzione delle barriere di sicurezza.

via Benetton. Strage di Acqualonga: chiesti 10 anni per i vertici Autostrade. — SenzaNubi