I 6 Miti da sfatare sull’intervento chirurgico per correggere l’Alluce Valgo

Posted by Raffaello Riccio in Allluce valgoalluce valgo infantilecalzaturechirurgia mini-invasivachirurgia percutaneaDita a martello, a maglio, in griffedolore al piedeMetatarsalgiePiede piattoTacchi alti02 Nov2016

L’alluce valgo è un problema strutturale dell’alluce che consiste in una sua deviazione verso l’esterno, e che causa una sporgenza ossea sul versante interno del piede. La correzione si esegue comunemente con un intervento chirurgico, ma molti rinunciano ad operarsi a causa di racconti di “terribili” esperienze da parte di amici e conoscenti, e luoghi comuni difficili da sfatare.

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Vediamo di sfatare i Miti più comuni su questo tema:

Mito #1 : L’intervento per la correzione dell’alluce valgo è estremamente doloroso

In realtà non si tratta affatto di una chirurgia particolarmente dolorosa. La chirurgia del piede, in generale, può esporre ad un certo dolore post-operatorio in quanto il piede si trova al di sotto del livello del cuore ed il sangue può perciò affluire ed accumularsi all’estremità. Queste possono pertanto gonfiarsi causando fitte dolorose. Il piede, inoltre, non ha molti tessuti molli intorno alle ossa, per cui un gonfiore dopo l’intervento può sollecitare le terminazioni nervose locali causando una tensione dolorosa.

Nel mio protocollo post-operatorio posiziono subito dopo l’intervento una “pompa antalgica”, cioè un dispositivo che rilascia lentamente per 24 ore nel sangue del paziente un cocktail di farmaci antidolorifici. Inoltre per i primi 2-3 giorni è fondamentale mantenere il più a lungo possibile il piede sollevato in discarico rispetto al cuore, per evitarne il gonfiore. Con questo approccio i pazienti trovano assolutamente leggero e tollerabile il dolore post-operatorio.

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Mito #2: L’alluce valgo ritorna dopo l’intervento.

La stragrande maggioranza dei pazienti sono soddisfatti del risultato dell’intervento. D’altra parte una recidiva della deformità, seppur rara (8%), è possibile. La recidiva di un alluce valgo si verifica il più delle volte per una tecnica chirurgica non adeguata al tipo e alla gravità della deformità. In casi meno frequenti può invece dipendere da un’eccessiva mobilità (iperlassità) delle articolazioni del piede, condizione su base ereditaria che predispone alla recidiva nel corso degli anni.

E’ pertanto di grande importanza per ridurre al minimo il rischio di recidiva scegliere la tecnica chirurgica più adatta e “su misura” per il proprio particolare tipo di alluce valgo.

Mito #3: La chirurgia dell’alluce valgo richiede divieto di carico, tutori e bastoni

Questo era vero fino ad alcuni anni fa; oggi le tecniche di correzione più moderne consentono al chirurgo di mobilizzare precocemente il paziente. Normalmente sarà possibile camminare già subito dopo l’intervento con una scarpetta post-operatoria, che sarà mantenuta per circa un mese. Dopo i primi giorni di adattamento alla scarpetta l’autonomia di movimento del paziente sarà molto ampia, senza la necessità di bastoni, anche se con alcune ragionevoli limitazioni (per es. guidare).

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Mito #4: E’ necessario abbandonare il lavoro per tutto il periodo della convalescenza

Questo semplicemente non è vero, e dipende dall’esigenze funzionali che il vostro tipo di lavoro comporta. E’ possibile tornare ad un lavoro sedentario già dopo circa due settimane dall’intervento, in rapporto anche alla tecnica chirurgica utilizzata. Lavori che comportano deambulazione e stazione eretta prolungata ed attività fisica impegnativa richiedono invece un periodo di distacco dal lavoro fino a 6-8 settimane. Guidare non è naturalmente possibile fino a guarigione se il piede operato è il destro e/o se l’auto non è provvista di cambio automatico.

Mito #5: Meglio non correggere l’alluce valgo fino a che non diventa insopportabilmente doloroso

E’ consigliabile, a mio avviso, che un alluce valgo sia corretto se è molto doloroso, ma anche se la deformità interferisce pesantemente con la qualità della vita quotidiana, se continua a deformarsi sempre più coinvolgendo le dita adiacenti, se impedisce di indossare calzature normali, o se semplicemente è esteticamente inaccettabile e crea problemi psicologici e relazionali al paziente. Molti chirurghi preferiscono (o richiedono) invece che l’alluce valgo sia molto doloroso prima di considerare l’intervento. Fortunatamente il dolore è il motivo più frequente per cui il paziente si rivolge al chirurgo per l’intervento di correzione.

Mito #6: L’intervento di correzione porta alla formazione di cicatrici esteticamente sgradevoli

Per quanto riguarda l’intervento di correzione con tecnica percutanea, che utilizza solo piccoli fori d’ingresso per l’esecuzione dei gesti chirurgici necessari, il problema della cicatrice non esiste, ed è questo uno dei vantaggi di questa tecnica di correzione.

Per le tecniche di correzione “aperta” va considerato che la cicatrizzazione è parte del normale processo di guarigione di qualsiasi gesto chirurgico, e la chirurgia dell’alluce valgo non fa eccezione. Ma le incisioni possono essere ridotte al minimo ed effettuate in zone del piede tali da consentire di nascondere le cicatrici.

Personalmente pratico le piccole incisioni chirurgiche sulla parte interna ed inferiore del piede, al limite con la superficie plantare della cute, in modo da renderle invisibili dall’alto; inoltre eseguo suture cutanee simili a quelle utilizzate in chirurgia plastica in modo da ridurre al minimo la visibilità delle cicatrici stesse.

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Pure un regime alimentare idoneo, anche grazie ad alcuni integratori alimentari utilizzabili per il periodo della convalescenza, può contribuire ad una guarigione ottimale.

La chirurgia dell’alluce valgo, forse più di altri tipi di chirurgia, ha i suoi Miti ben conosciuti.

Dato che non tutti i tipi di alluce valgo sono trattati nello stesso modo, le informazioni relative al trattamento di una forma grave di alluce valgo possono non essere applicabili anche al trattamento di una forma lieve di deformità. Prenditi il tempo di capire qual è la verità e quali sono invece i miti su questo argomento, anche in rapporto alla tua particolare situazione.

Ottenere informazioni mediche dai familiari, dai colleghi, dagli amici e talvolta anche da Internet può spesso creare disorientamento, essere fuorviante, e creare errate convinzioni. Per giungere ad una decisione informata dovresti cercare sempre il consiglio di un chirurgo esperto di chirurgia del piede.

Tratto da:Onda Lucana®by Dr. Raffaello Riccio Doctor Medicine & Surgery (DMS)
Specialist Orthopaedic Surgeon

raffaelloriccio@gmail.com