I boschi italiani diventano patrimonio UNESCO
Il Parco Interregionale del Pollino risulta avere un’altro record a carattere continentale, oltre a quello per estensione, anche per la sua biodiversità nella conservazione delle ampie faggete in quota tra i 1100 e i 1800 metri circa, dal cono superiore di Serra Dolcedorme al Monte Pollinello, da Serra del Prete all’Orsomarso, vaste aree atte a bosco naturale si sono evolute nel corso del tempo, portando fino ai nostri giorni una vera ricchezza arborea: la Faggeta.
Imponenti faggi si innalzano come antichi guerrieri, nelle loro forme diversificate, un museo a cielo aperto per tutti coloro i quali hanno l’opportunità di ammirare nello scenario ambientale questi colossi vecchi più di 600 anni.
Oggi sia il lato del Parco Nazionale del Pollino lucano che calabro rientrano nell’elenco del Patrimonio Mondiale targato: UNESCO, un valore aggiunto a questi territori veri e propri polmoni di aree forestali della catena dell’Appenino Meridionale, finalmente i boschi italiani vengono inseriti in precisi protocolli di valorizzazione dal Comitato del Patrimonio Mondiale, il quale si è riunito nella città di Fuzhou in Cina.
Tratto da: Onda Lucana® Press – Redazione
Foto di copertina prodotta da Miky Da Lioni – Repertorio di Onda Lucana.