I FEMMN D NA VOT
Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari
Jsen u sol i femmn
stavijn pà arrvà
nda ristucc e appen
i m-t-tur s mtian a met,
accumnzajn a jrmtà
picchì ala cas c’ern
i figghj ca vulijn mangià.
Ndu vern femmn e guagiun
jjn à fa i linn nda cumun
e appen arr-vajn a scr-mett
evijna stà attend cu vent
i vutaid ventr a ppett.
Jern i femn d na vot
ca non s mbaurajn
ne du fridd e ne du sol
faijn u pan e lavajn a man.
Faijn a mnestr alù foch
e faijn tand d quir figghj
com s fuss nù joch.
LE DONNE DI UNA VOLTA
Uscendo il sole le donne
di una volta stavano per arrivare
nel campo di grano
che si stava mietendo
e appena i mietitori iniziavano
a mietere, le donne incominciavano a legare,
perchè a casa c’erano i figli
che volevano mangiare.
Durante l’inverno, poi, donne
e bambini si recavano a fare la legna
nelle zone comunali e appena giungevano
a Scrimett* dovevano stare attente perchè
il vento le faceva cadere a pancia in aria.
Erano le donne di una volta
che non avevano paura né del freddo
né del sole, facevano il pane e lavavano
il bucato a mano, cucinavano la minestra al fuoco
e facevano tanti figli come se fosse un gioco.
Da: ”Natu Temb – La società del focolare” – Angelo Viccari
Tratto da:Onda Lucana®by Angelo Viccari
Si ringrazia l’autore per la cortese concessione del testo e della copertina.
Tutto il materiale media e il testo non possono essere riprodotti salvo autorizzazione.
Poesia espressa dai tanti dialetti dell’area metapontina: vernacolo novasirese dalla cittadina di Nova Siri (Mt).
N.B.
*Località che si estende oltre Nova Siri (Mt) ed è distante circa 1,5 Km dal vecchio centro abitato. Il luogo è ben ventilato.