L’avanzata delle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad e sostenuta dai bombardamenti russi nella ricca di petrolio e gas naturale provincia siriana di Deir el-Zour, è stata annunciata dal Cremlino come “una vittoria strategica molto importante”.
La assediata capitale provinciale di Deir el-Zour è stata liberata il 5 settembre. Il genio civile russo ha costruito un ponte galleggiante di 210 metri sopra l’Eufrate, mentre le forze pro-al-Assad hanno stabilito una testa di ponte sul lato nord del fiume, nell’apparente tentativo di prendersi il petrolio e i campi di gas naturale prima che potessero essere occupati da elementi delle forze democratiche siriane (gli alleati militari SDF, compresi i combattenti arabi e kurdi sostenuti dagli Stati Uniti).
I combattenti SDF, insieme alle forze speciali statunitensi, si sono trasferite nella provincia di Deir el-Zour seguendo la riva sinistra (nord) dell’Eufrate, mentre le forze pro-al-Assad, sostenute dai russi, si sono mosse nella stessa direzione seguendo la destra. A Mosca, l’eliminazione dello Stato islamico (ISIS) e la conquista di tutta la provincia di Deir el-Zour viene visto come un passo essenziale per la completa vittoria e per ripristinare il governo di Assad in tutto il paese.
A fine settembre, dopo gli iniziali successi, la spinta da parte delle forze di Assad e le forze russe attraverso il deserto siriano a Deir el-Zour, ha iniziato ad incorrere in difficoltà. Principalmente perché i combattenti continuavano ad avere il controllo di parti della città di Deir el-Zour e si opponevano in modo efficace contro i tentativi delle forze pro-al-Assad di espandere la loro zona di controllo in altre parti della provincia. Nel pezzo di deserto che collega Palmira a Deir el-Zour le unità mobili di attacco dell’ISIS, per impedire l’arrivo di rinforzi e qualsiasi altro materiale di sostegno, hanno insistentemente attaccato le forze di Assad, infliggendo gravi perdite umane. Su internet è stata pubblicata da parte del gruppo terroristico la cattura di due russi durante una azione di disturbo delle forze dell’ISIS nella provincia di Deir el-Zour.
I due sono stati identificati come combattenti sotto contratto (“cosacchi”), impiegati nella famigerata società militare privata (conosciuta in Russia come Chastnye Voennie Companiy – ChVK), “Vagner”, che è stata coinvolta in operazioni di guerra nella regione del Donbas in Ucraina. Entrambi i prigionieri russi sono stati apparentemente uccisi dai combattenti ISIS.
L’esercito russo si era anche vantato, che l’implacabile battaglia aerea delle sue forze aerospaziali (Vozdushno-Kosmicheskye Sily-VKS) avesse “distrutto l’infrastruttura economica dell’Isis [Stato islamico d’Iraq e Siria, ex nome dello Stato islamico] in Siria”, per cui i terroristi non sono più in grado né di estrarre né di vendere il petrolio di contrabbando – secondo il portavoce del ministro della difesa, il maggiore generale, Igor Konashenkov – Ora, loro [ISIS] non hanno più una fonte di finanziamento per l’acquisto di armi e munizioni o per coinvolgere nuovi combattenti; mentre l’esercito siriano con l’aiuto di VKS, sicuramente li eliminerà tutti da Deir el-Zour”.
I ricavi dei pozzi petroliferi di Deir el-Zour, che VKS ha “conquistato” dallo Stato islamico, potrebbero aiutare il governo di Al-Assad e, in qualche modo, alleviare l’onere finanziario di Mosca e Teheran, che stanno sostenendo il regime siriano con denaro, truppe e un continuo flusso di forniture. Inoltre, è stato segnalato che la società russa Euro Polis, ha firmato un accordo con Damasco per aiutare a liberare e proteggere gli impianti di petrolio e gas naturale controllati dai terroristi “in cambio di un quarto dei profitti futuri”. Il governo di Assad sembra anche che abbia promesso di pagare in anticipo le spese ad Euro Polis, “per liberare in fretta gli impianti di petrolio e gas siriani”. Euro Polis, che ha un ufficio a Damasco, ha sollecitato i servizi di ChVK “Vagner”. Euro Polis è di proprietà di Yevgeny Prigozhin, un imprenditore russo di San Pietroburgo, e chef personale di Vladimir Putin.
Igor Strelkov (Girkin) – l’ ex comandante dei ribelli pro-russi nel Donbas – ha pubblicato un rapporto nel quale ha citato che “almeno cento degli ex colleghi di combattimento nel Donbas” che sono passati sotto ChVK “Vagner” sono stai uccisi nelle ultime due settimane in Siria, soprattutto a Deir el-Zour. Alcuni sembra che siano stati feriti, ma il numero dei mercenari morti legati a ChVK “Vagner” rimane sempre impressionante.
A fare da camera di risonanza, ci sono anche altre relazioni che confermano il pesante coinvolgimento di ChVK “Vagner” nella lotta in Siria, nonché le gravi perdite russe subite durante la recente offensiva contro l’ISIS. Il 23 settembre, il comandante della 5a Armata del Distretto Militare Orientale, il tenente generale Valery Asapov, è stato ucciso a Deir el-Zour dal fuoco di un mortaio. Il comandante della 61a brigata dei marines della flotta settentrionale, il colonnello Velery Fedyanin, è stato ferito in Siria e poi è morto in un ospedale a Mosca.I bombardieri di VKS, per sopprimere la resistenza dei terroristi ISIS, stanno effettuando oltre 150 attacchi al giorno. Il 10 ottobre, un bombardiere Su-24M, nella base aerea siriana di Hmeimim, durante la fase di decollo si è schiantato ed è esploso. I jet Su-24M, nel loro viaggio da Hmeimim a Deir el-Zour, per compiere la loro operazione di guerra e ritornare, hanno il carburante appena sufficiente, ma in Siria la Russia non è in grado di usare i suoi bombardieri da rifornimento in aria. Due piloti di bombardieri navali sono morti mentre tentavano di fare l’operazione di rifornimento aereo, e sono statisticamente il 40° e 41° soldato russo ufficialmente riconosciuto come morto dal comando russo in Siria.
La distruzione del Su-24M potrebbe essere stata causata da un errore del pilota per “troppo affaticamento e stress”. I combattenti ChVK “Vagner” chiamano Siria la “Sandbox” (“Pesochnitsa”). I mercenari sono pagati circa 2.500 dollari (150.000 rubli) al mese. Nella Russia di oggi, economicamente depressa, questa è una buona retribuzione. I salari per combattere nel Donbas sono inferiori. I feriti possono ricevere una somma forfettaria fino a 15.000 dollari e le famiglie dei mercenari uccisi in azione ricevono dai 20.000 ai 50.000 dollari a seconda della posizione e delle circostanze della morte. Tuttavia, non verrà mai assegnata nessuna medaglia, pensione statale o diritti speciali: il Cremlino nega qualsiasi conoscenza o coinvolgimento nelle attività di ChVK “Vagner”. Le attrezzature e le armi fornite ai combattenti ChVK “Vagner” in Siria sono spesso di scarsa qualità. La formazione delle reclute di ChVK “Vagner” avviene nella basi militari russe, ma non è sempre adeguata. La compagnia militare privata riceve circa 5.000 dollari al mese per ogni combattente in Siria.
Il desiderio di acciuffare i pozzi di petrolio e i campi di gas di Deir el-Zour, per guadagnare soldi e aiutare Assad a vincere la guerra civile siriana, prima dell’arrivo di SDF e delle forze speciali statunitensi, ha spinto il comando russo in Siria ad intraprendere una rischiosa operazione ed ha messo in pericolo non solo i bombardieri e i jet di VKS, ma anche le truppe russe – normali e mercenarie. Questa scommessa ha portato a pesanti perdite, sia in termini umani, che di attrezzature.
via I mercenari russi combattono e muoiono nel pasticcio siriano — Articles by Gabrielis Bedris