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Immagine prodotta by Domenico Friolo – Fontana costruita dal fratello Bruno.

IL BALCONE DELLO IONIO

Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo

 

Ritornavo verso Rotondella,

il potente propulsore della mia auto,

 

divorava i tornanti alberati.

Salivo, mentre tutt’intorno,

 

cresceva la visione nel sottostante

a formare un vario e bellissimo

 

panorama e già oltre la gola di Valsinni

In lontananza si vedeva ergersi il Monte Alpi,

 

a fargli da spalla, a destra verso nord

un pó piú in lá: il brullo Monte Raparo.

 

Spostavo lo sguardo lentamente verso destra,

a valle, giganteggia l’ampio alveo del Sinni,

 

disegnando un grande, largo arco.

Sull’altra sponda del fiume: i calanchi.

 

In alto a sinistra si stagliava Colobraro,

sulla sua destra, appariva

 

la “Rabatana” di Tursi,

poi il santuario di Anglona,

 

alle sue spalle a oriente, la valle dell’Agri,

dominata dalla bella cittadina di Montalbano,

 

affacciata pericolosamente, sù un calanco.

I calanchi, spogli e bianchi verso Pisticci

 

e verso l’abbandonata Craco ed il suo torrione.

Lo sguardo si posava sù Ferrandina ed oltre,

 

ai luoghi affacciati sulla valle del Basento,

oltre la valle del fiume, in alto giacevano

 

Miglionico e Pomarico, poi le alture Materane,

le Murge, la terra di Bari, il mare Adriatico

 

e fino alla penisola Balcanica, visibile

se illuminata dal sole pomeridiano da ovest.

 

I raggi dell’astro aiutavano lo sguardo

nel vagare, frugando nel lontano panorama,

 

anche il cielo sereno, faceva la sua parte,

e dopo, il mio sguardo scivolava a est

 

ad ammirare la piatta penisola Salentina,

fino alla sua estremitá, dove l’Adriatico

 

fondeva le sue acque con lo Ionio,

quindi, osservando a ritroso questo mare,

 

giace Taranto: bellissima, col suo golfo,

di un azzurro infinito poi, la piana Metapontina,

 

costellata dai paesi Lucani:

Bernalda-Metaponto, Marconia,

 

Scanzano, Policoro, Nova Siri.

L’azzurro dello Ionio, accoglieva il cielo,

 

calatosi in mare in un infinito privo di orizzonte

e essere un tutt’uno dove lo sguardo non può più.

 

Infine posavo i miei occhi verso sud, in Calabria,

dove si erge un bastione maestoso e bellissimo

 

che sfoggia la sua imponenza tutto intorno:

era il castello federiciano di Rocca Imperiale,

 

Apparivano ad ovest alture calabresi sulla costa ionica.

Appena visibile, racchiusa tra valli e monti: Canna.

 

Più sù, sui crinali accidentati e alti, domina Nocara.

Si intravedono i primi rilievi del Parco del Pollino

 

ed a chiudere il cerchio di questo incredibile

giro di immagini, lo sguardo è di nuovo in Lucania:

 

sul boscoso ed impervio Monte Coppolo.

Intanto avevo raggiunto la piazza di Rotondella,

 

posta sospesa in cielo nel centro del paese,

in zona di eccellenza panoramica magica,

 

ancora uno sguardo, per porre l’indelebile

al ricordo del grandioso panorama delle mie origini.

 

A piedi, mi addentravo nelle anguste stradine

di questo comune appollaiato al suo colle.

 

Notavo, qua à e là, testimonianze di famiglie blasonate

in antichi edifici pregevoli, stemmi familiari, bei portali.

 

Purtroppo, anche una manifesta decadenza,

causa del dovuto dipartirsi nell’emigrare di tanti

 

e al conseguente triste abbandono di case

a cui il tempo ha creato loro, un lento disfacimento.

 

Nel borgo, il silenzio la faceva da padrone,

percepivo un presagio negativo ma ribelle.

 

Che peccato! Poi, deluso pensavo: ma come?

Rotondella, ha in sé, delle enormi risorse.

 

Un turismo improntato al relax,

una tradizione gastronomica superlativa,

 

la confortevole ed ancora incontaminata natura

della sua spiaggia, dal richiamo delle onde,

 

al suo meraviglioso, unico panorama, già descritto,

alla quiete camminata salutare e appagante.

 

lungo il suo corso alberato, che solo in questo luogo

e tra questa gente, é possibile riceve.

 

Diritti riservati.


Una breve nota, a completare questa meraviglia lucana.

Credetemi, è fantastico trovarsi lassù.

Tra queste bellezze panoramiche naturali.

Vi sono poi quelle gastronomiche a cui già accennavo, veri ed eccellenti sapori della cucina lucana, in due ristoranti diversi tra loro, simili nella gestione familiare, con pietanze tutte a base di prodotti del luogo.

L’ uno posto in posizione panoramica, al centro del paese, con vista sul golfo, trattasi del Ristorante “La Mangiatoia”, l’altro, nel pianoro della Trisaia, è la “Villa Lagaria“, un agriturismo eccezionale, che offre soggiorni completi tra gli ulivi e nella quiete.

Non vi dico poi quale meraviglia nasconde raggiungere il passo del monte Coppolo, che immette verso la valle del Sarmento.

Dal passo appaiono tre letti di enormi fiumare, la Fiumara no del canale Ragone, la Fiumarella di S. Giorgio, che affluiscono nel Sarmento.

La larghezza degli alvei ciottolosi è immensa, ed il pensiero porta a capire quale enorme massa di acqua scorre a volte in queste fiumare.

Tratto da:Onda Lucana® by Domenico Friolo

Si ringrazia per speciale concessione da parte dell’autore: Domenico Friolo

Foto di copertina/Interna fornita dall’autore.

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