La pasta fresca…..ieri e oggi
Tratto da:Onda Lucana®by Franca Iannibelli
Oggi la pasta fatta in casa è un piatto della domenica, ritrovo della famiglia e non, diciamolo pure è una vistosa esorbitanza. Tempi addietro la pasta secca era considerato un piatto per famiglie benestanti e nel contempo rappresentava primi piatti per matrimoni.
Nel mondo pastorale e contadino era un piatto quasi di tutti i giorni, bastava poco; acqua e farina, un po’ di “conserva” (salsa essiccata al sole) sciolta nell’acqua calda, fatta cuocere un po’ con dell’olio, e qualche volta con carne di gallina, se andava bene ogni tanto con sugo di capra.
Si diversificava nei vari poderi e ogni luogo aveva il suo “formato” tipicità di pasta in base al grano che veniva seminato, ad esempio; in altura si gestiva la semina chiamata: Carosella spiga bassa per resistere alle intemperie e non piegarsi al suolo, affinchè, non subbisse danni al rachide e ai fiori di punta.

Questa dava farina bianca e poco elastica per cui si usava fare “I Tapparell“; bastoncini di pasta incavate con cinque dita, ottime condite: con mollica fritta, ricotta fresca o stagionata. Poi si facevano “I Rashcatilluzz“, dadini di pasta incavati con un dito a forma di conchigliette: ottimi con pomodoro fresco, basilico e non potevano mancare “Le Lagane” oppure “I Tagliariell’” che venivano unite a ceci o fagioli.
Invece nelle zone più a sud seminavano “U’ Cappell“, grano duro, spiga molto più alta della Carosella; la farina era più gialla e più elastica, ottima per “Frizul” (fusilli), e “Richitell” (orecchiette), oltre alle altre elencate soprastante.
Gli attrezzi, che usavano erano: “U’ shcanatur”; la spianatoia per impastare e formare la pasta, “A Rasol“; che serviva per tagliare la pasta e raschiare bene dai residui superficiali della spianatoia, “U’Laghënatur” per le Lagane il mattarello, “U’ Fruziatur” il ferretto per i fusilli, “A Setul o U’ Ciuwivr” il setaccio per setacciare la farina……..continua.
Tratto da:Onda Lucana®by Franca Iannibelli
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