La ragazza che cantava
Tratto da:Onda Lucana ®by Antonio Lanza – Pescopagano (Pz)
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C’era una ragazza vicino casa mia,
che cantava sempre una canzone
era matta, ma non ci credevo io,
che inseguiva solo le sue visioni.
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Una sera ero triste salivo le scale
e lei cantava, con la stessa voce
nella sua stanza, io vedevo il sole
mentre nel cuore non avevo luce.
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La finestra aperta, un volto liscio,
che nei miei occhi poi penetrava
sembrava un angelo, che stupisce,
mi venne incontro, non sognavo.
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Mi prese la mano mi fece entrare.
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Vidi nei suoi occhi, la luce del cielo,
non cantava, e voleva raccontare,
che non era pazza e lasciata sola.
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Le sue labbra lei muoveva piano,
che strana storia, non una favola.
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Lei parlava, mi stringeva la mano,
una verità come nascono le viole.
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Prima d’allora non l’avevo sentita,
chi come lei aveva tanto sofferto
non voleva o l’aveva dimenticata.
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Pur lasciando poi la porta aperta,
una storia breve, una storia vera,
che lei cantava e nessuno sentiva
anche le sue lacrime erano sincere.
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Ma non c’era, che gliele asciugava.
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Quella sera non io volevo lasciarla,
sentivo per lei un grande amore,
le sue lacrime grosse come perle,
le conservo ancora dentro il cuore.
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Mi disse: vai, e se non canterò più
non temere per te non sarò morta,
ho trovato mio fratello, e solo tu
potrai aprire sempre la mia porta.
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La gente passava, non sentiva più
il suo canto e la davano per morta,
io che sapevo, che lei guardava su;
il cielo azzurro dalla finestra aperta.
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Una storia, che senti anche adesso
vivendo nel lusso anche esagerato,
se c’è gente, che non canta spesso
perché un fratello… non l’ha mai trovato.
Tratto da:Onda Lucana ®by Antonio Lanza – Pescopagano (Pz)